Niente passeggini in focacceria
Chiara Pozzati
«Passeggini da lasciare fuori. No anche in gazebo grazie». Ed è bufera sul cartello del popolarissimo «Frank Focaccia», la paninoteca di borgo San Lorenzo, nel cuore del centro. «Quindi questo locale diventerà off limits anche per i disabili? Questo è razzismo e pensare che in alcuni ristoranti possono entrare i cani, mentre qui non accettano i bambini piccoli». Lo sfogo amaro è di un 45enne parmigiano, papà di una splendida piccola di un mese. Venerdì mattina ha ricevuto «una vera e propria doccia fredda» racconta ancora scosso. Erano le 11,30 quando insieme alla moglie e alla piccola in carrozzina decide di pranzare con una focaccia di Frank. «All’inizio pensavamo di mangiare sotto al bersò all’aperto, ma chiariamo subito che a quell’ora l’interno era quasi deserto – riavvolge il filo dell’accaduto il padre -. Non ho fatto in tempo a entrare che un giovane dipendente dietro il bancone mi ha apostrofato chiedendomi di lasciare fuori la carrozzina. Lì per lì non ho dato molto peso alle sue parole, so che un dipendente non ha voce in capitolo perciò gli ho chiesto gentilmente di parlare col titolare. Il padrone di casa, con modi piuttosto ruvidi, direi quasi sgarbati, mi ha ribadito che le “culle su quattro ruote” non erano ammesse. A nulla è valso chiarirgli che non avrei potuto tenere in braccio una bimba di un mese per un intero pranzo perché sarebbe stato davvero troppo stancante per lei. Per tutta risposta mi ha liquidato piuttosto seccato: “Abbiamo anche scritto un cartello, non l’ha visto?”. Onestamente avrei potuto capire, ma non giustificare, se il locale fosse stato affollato, ma c’è comunque modo e modo di dire le cose. Così per tutta risposta ce ne siamo andati», conclude asciutto.
Ma dopo lo stupore iniziale è scattato il livore: «Trovo allucinante un atteggiamento del genere nel 2016, a Parma. Di questo passo arriveremo al fatto che le persone in sovrappeso non potranno più entrare perché occupano due posti sulla panca di legno e lasciano libero un coperto in meno – si sfoga l’uomo -. Ho avuto la fortuna di viaggiare e vedere il mondo, so che anche altrove accade ma la trovo un’ingiustizia fuori dal comune. In tutti i modi un episodio così surreale, a maggior ragione nella nostra città, non mi era mai capitato. Credo sia deprimente il modo in cui si sta trasformando Parma». La famiglia ha deciso perciò di non arrendersi «a quello che consideriamo a tutti gli effetti un sopruso – si schiarisce la gola – ecco perché mia moglie ha chiamato i vigili. La centrale ci ha dirottato agli uffici comunali e, sotto loro indicazione, abbiamo scritto una mail all’Ufficio commercio per segnalare questo episodio. Siamo peraltro convinti che una discriminazione di questo genere non sia nemmeno tanto legale». In effetti il cartello che spicca sulla vetrina di Frank Focaccia ha fatto infuriare numerosi genitori-clienti, ma non solo. «In tanti sono rimasti di sale di fronte a questa scelta, comprese diverse persone senza figli - chiosano i malcapitati protagonisti di questa storia -. Di questo passo si lasceranno fuori i disabili e poi chi altro? Senza contare che saremo noi, se mai, a valutare se l’ambiente è adeguato o troppo affollato e caotico per una bimba in carrozzina ».