Parma Gestione Entrate: visita della Finanza

Parma Gestione Entrate al centro della cronaca. Da una parte la sentenza di un giudice di pace, secondo cui PGE non era autorizzata a riscuotere le multe (qui sotto l'articolo di oggi della Gazzetta). Dall'altra, questa mattina, la Guardia di Finanza ha effettuato un'ispezione nella sede della società partecipata di viale FRatti, con l'acquisizione di documenti.

«Parma Gestione Entrate non poteva riscuotere le multe» (Gazzetta di Parma 27-11)

Pierluigi Dallapina

La «battaglia» fra il Movimento Nuovi Consumatori e Parma Gestione Entrate va avanti e si arricchisce di un nuovo capitolo, o meglio, di una nuova sentenza.

Per la precisione, la sentenza su cui punta i riflettori Filippo Greci, presidente dei Nuovi Consumatori, è quella depositata il 19 novembre scorso da un Giudice di Pace nella quale viene confermata una tesi ripetuta da Greci fino allo sfinimento: Parma Gestione Entrate, prima dell’iscrizione all’Albo dei riscossori avvenuta lo scorso 6 novembre, non era legittimata ad operare, e l’iscrizione non ha effetto retroattivo.

«La sentenza conferma che tutti gli atti amministrativi compiuti dalla società comunale prima della data di iscrizione sono nulli, in quanto Pge non era iscritta all’apposito albo», sostiene Greci, commentando la sentenza relativa al ricorso presentato da un cittadino contrario al pagamento di una multa.

Nella ventina di pagine della sentenza, viene spiegato che Pge non sarebbe stata autorizzata a riscuotere per conto del Comune a causa delle modifiche normative contenute nella Finanziaria del 2008 proprio in materia di società di riscossione.

«La modifica operata dalla cosiddetta Legge Finanziaria 2008 non consente più, a far data dal primo gennaio 2008 che le società miste di riscossione delle entrate locali non siano iscritte all’albo», si legge nel dispositivo del giudice, che prosegue: «Le società miste non iscritte all’albo dei riscossori non possono più operare in relazione al conferimento di nuovi incarichi e sono tenute a modificare la propria situazione di mancata iscrizione che le abilitava all’attività di riscossione in precedenza alla modifica legislativa in maniera legittima».

Parma Gestione Entrate, viene ricordato, è stata costituita il 31 gennaio 2006, e a quanto pare per poter operare avrebbe dovuto adeguarsi alle novità introdotte nel 2008.

Detto questo, ne consegue che «dal primo gennaio 2008 l’attività della Parma Gestione Entrate non trovi più nessun titolo o legittimazione di prosecuzione in assenza di iscrizione; pertanto, gli atti della stessa emessi dopo detta data sono da considerare redatti in assenza di titolo per l’esperimento dell’attività».

E ancora: «Nelle more del giudizio, Parma Gestione Entrate si è iscritta all’albo dei riscossori. Questo comporta che dalla data di iscrizione, 6 novembre 2015, la stessa può legittimamente operare nell’attività di riscossione per il contratto già in essere col Comune di Parma».

A questo punto, Greci dichiara di voler proseguire la propria battaglia contro l’attività della società di riscossione. «E’ chiaro che l’iscrizione all’albo non ha efficacia retroattiva, quindi, tutti i cittadini che hanno subito fermi amministrativi, pignoramenti del quinto dello stipendio o ingiunzioni fiscali prima del 6 novembre, possono rivolgersi alla nostra associazione per il risarcimento dei danni. Fino ad ora sono state appellate 64 sentenze da Pge, e i nostri associati si sono costituiti in tutte quante. Ora sono in partenza tutte le cause risarcitorie».

LA REPLICA DELL'ASSESSORE

La sentenza del giudice di pace non sembra sorprendere l’assessore al Bilancio, Marco Ferretti, colui che lo scorso 12 novembre aveva annunciato, in una conferenza stampa, l’iscrizione di Parma Gestione Entrate all’Albo dei soggetti abilitati ad effettuare attività di liquidazione e accertamento dei tributi. «E’ vero, l’iscrizione all’albo non è retroattiva, peccato che Parma Gestione Entrate operasse nella piena legittimità anche prima di tale iscrizione», replica Ferretti impegnato ormai in un braccio di ferro continuo con il Movimento Nuovi Consumatori. «Il Giudice di Pace può aver detto che Pge operava in modo illegittimo, noi però siamo convinti dell’esatto contrario, e lo dimostra il fatto che Pge e Comune si costituiranno in appello. Questo vuol dire che andiamo avanti», afferma l’assessore, per ricordare a tutti quelli che hanno fatto ricorso che quello vinto davanti al Giudice di Pace è solo il primo round di uno scontro giudiziario che si preannuncia molto più lungo.«Di tutta questa storia – commenta – dispiace il fatto che il Comune sia costretto a spendere i soldi dei cittadini per pagare degli avvocati che difendano l’ente da accuse infondate». P.Dall.

DELLE SANZIONI NON V'E' CERTEZZA...

Carlo Brugnoli

Chi ha ragione? Il Comune, per il quale Parma gestione entrate era legittimata, fino a qualche settimana fa, a raccogliere le sanzioni per violazioni del codice della strada e a effettuare fermi amministrativi dei veicoli pur non essendo iscritta all'Albo nazionale dei riscossori o il giudice di pace che ha accolto il ricorso di un'automobilista multata stabilendo la non retroattività della stessa iscrizione? La disputa va avanti da mesi e genera una incertezza che non giova a nessuno. Né al Comune né agli automobilisti sanzionati. Sia chiaro: le multe vanno pagate e su questo siamo tutti d'accordo. Ma sarebbe ora che si chiarisse la questione: Parma gestione entrate era legittimata a riscuotere o ha ragione il Movimento nuovi consumatori che da tempo porta avanti questa battaglia? Una risposta certa si attende. Ma non con i tempi biblici della giustizia amministrativa perché gli stessi tempi la pubblica amministrazione non li attende: le multe vanno pagate entro pochi giorni altrimenti scattano ulteriori e salatissime sanzioni.

cbrugnoli@gazzettadiparma.net