«Rivogliamo i cassonetti»

Mara Varoli

«Ma lei è soddisfatto della raccolta differenziata?». La maggior parte dei commercianti sgancia un «no» secco, per una situazione che guardandoci bene dentro è un po' a macchia di leopardo: in certe zone si respira un po' di più, in altre si fa fatica, con una raccolta che dovrebbe essere più «puntuale». Insomma, zone di serie «A» e zone di serie «B», dove i passaggi scarseggiano: «Soprattutto quando c'è caldo - dicono in molti - una volta alla settimana non basta».

Via D'Azeglio
«E' così: io di notte mi sogno i cassonetti. Ce ne sono di così belli. Perché il nostro sindaco non va a visitare il Trentino?». Sorride Isa Valentini del bar «Sisters» di via D'Azeglio, ma non troppo: «Sono contenta solo dei cartonai: sono fantastici, ma sono gli unici. Di fianco al mio bidone dell'indifferenziato trovo di tutto e tanti sacchetti abbandonati. C'è troppo disordine. E mi capita che alla mattina devo spostare il pattume di altri. Anche la zona dove abito, tra via Bandini e via Bolzoni, è molto sporca: accanto alle campane di vetro e ai contenitori del verde c'è di tutto e nessuno quel tutto lo raccoglie». Nicola Ambrosini della tabaccheria - cartoleria di via D'Azeglio protesta per un motivo in particolare: «Perché hanno tolto tutti i cestini dalla strada? Ma se uno deve buttare la sigaretta o il pacchetto vuoto come fa? Per il resto della raccolta non mi lamento: io espongo i rifiuti alla sera e il mattino dopo non ci sono più. Il problema è che la gente è maleducata ed espone l'immondizia quando vuole». Antonella Giusti nel negozio della figlia Virginia Delsante «Dreams» ricorda che «pur facendo poco rifiuto - confessa - le spese sono tante: due bollette belle toste per un negozio così piccolo. Inoltre, via D'Azeglio va pulita di più». Elisabetta Frigeri del «Sesto Senso» racconta di episodi che certamente non sono confortanti: «In centro non vedo grossi problemi, ma abito nella zona di Mariano e Porporano e mi capita di vedere gente che dalla macchina butta nei fossi l'immondizia. Addirittura, una volta qualcuno ha buttato una borsa con dei resti di cibo e degli escrementi umani. Ho provato a rincorrerlo, ma non sono riuscita a prenderlo».

Via Imbriani
In via Imbriani, Marilena Leoni della tabaccheria Parenti rimpiange i cassonetti: «Sarebbero più funzionali di quei furgoncini che girano a raccogliere i sacchi - sottolinea -. Anche perché la gente abbandona di tutto. E poi, se si deve andar via come si fa a rispettare il giorno di raccolta? E non ho finito: chi non ha il balcone come fa con l'umido? E poi, con questo caldo? E' per questo che molta gente riempie i cestini con la propria immondizia». Patrizia Ziveri del «Mangialafoglia bio» è super ecologica: usa persino vaschette e bicchieri compostabili. «Noi differenziamo tutto - dice -. E sono abbastanza contenta della raccolta, soprattutto per chi viene a ritirare il cartone. Mi sentirei però di consigliare agli addetti ai lavori che si potrebbe raccogliere la plastica alla sera, per non vedere i sacchi in giro alla mattina, anche se poi vengono raccolti. Inoltre, mi è capitato che mettendo fuori l'organico alla sera mi hanno rubato il bidoncino». Anche Giulia Dallaglio dell'«Erboristeria Verdiana» confessa di non aver avuto problemi particolari con la raccolta, ma suggerisce: «Ci vorrebbero dei contenitori per la plastica, così come accade per il vetro, perché se passa un animale li apre e l'immondizia si sparge tutta».

Via Mazzini
Chi non conosce la storica pizzeria «Da Filippo» in via Mazzini? Lì c'è la simpatica Silvia Zatic: «Se sono contenta della raccolta differenziata? No assolutamente - risponde -. La gente non capisce ed è abituata a buttare i rifiuti dove capita. Via Verona e via Palermo sono sporchissime: ho persino dei vicini di casa che mi lasciano l'immondizia sotto la finestra. Il centro e via Mazzini sono più puliti, ma nonostante la raccolta i sacchi rimangono fuori e i topi abbondano: con il caldo è ancora peggio. Ci vorrebbero i cassonetti differenziati».

Piazza Ghiaia
E' molto arrabbiato Andrea Fronzuti de «La Baita dei formaggi» di piazza Ghiaia: «Non sono contento. E' una raccolta che mette tutti in difficoltà - sbotta Andrea -. Dobbiamo tenere in negozio il rudo fino all'ultimo momento e non è piacevole. Ci vorrebbero centri di stoccaggio. E poi siamo in estate e l'organico puzza: dovrebbero passare più spesso a raccoglierlo. Per non parlare della piazza quando c'è il mercato del sabato: alla fine c'è uno sporco incredibile e se c'è il vento è finita. Ma pare che per i rifiuti del mercato non ci sia un regolamento comunale: chissà se è vero?».