Valeria Solesin è morta al Bataclan

Le parole del Papa - «Utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada (della violenza e dell’odio, ndr) è una bestemmia». Lo ha detto il Papa dopo l'Angelus. E poi il pontefice ha aggiunto: «Barbarie» che lascia sgomenti": come può «il cuore dell’uomo ideare e realizzare eventi così orribili» che sconvolgono la Francia e "il mondo intero"? Il Papa condanna «tali atti intollerabili», "inqualificabile affronto alla dignità della persona umana": «la strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità!». 

Valeria è fra le vittime - Valeria Solesin è morta. Lo hanno confermato sia il padre, sia il sindaco di Venezia: «A nome mio personale e di tutta la Città di Venezia esprimo il cordoglio più profondo per la morte di Valeria Solesin». Lo scrive su twitter il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che associa al tweet l’hashtag "#ValeriaSolesin. #preghiamoassieme».

Manca solo il riconoscimento del corpo. E così si spegne anche l'ultimo esilissimo filo filo di speranza. Valeria era al Bataclan insieme al fidanzato. 

«Ci mancherà molto e credo, visto il percorso che stava facendo, che mancherà anche al nostro Paese per le doti che aveva». Lo ha affermato la madre di Valeria Solesin, Luciana Milani. Luciana Milani ha poi ricordando che «Valeria a Parigi aveva lavorato anche seguendo i barboni della città, questo dice tutto, dimostra la sua voglia di conoscere in tutte le sfaccettature le realtà che andava a studiare e frequentare». Nel passato era stata volontaria di Emergency.

Intanto continuano a ritmo serrato le indagini sulla strage. E' probabilmente falso il passaporto siriano trovato accanto a uno dei kamikaze entrati in azione allo Stade de France: lo afferma una fonte degli 007 Usa alla Cbs. "Il documento non contiene i numeri corretti per un passaporto legittimo e la foto non coincide con il nome", afferma lo 007 alla Cbs.

Identificati altri due kamikaze: sono francesi

Sono stati identificati altri due terroristi del commando dei sette che ha fatto strage a Parigi: lo annuncia la Procura belga citata dalla tv nazionale. Si tratta di due francesi, entrambi residenti a Bruxelles (uno a Molenbeek). L’identità non «verrà rivelata nell’interesse dell’inchiesta». 

Sette fermati fra i parenti del kamikaze francese - Sono sette le persone fermate negli ambienti vicini a Omar Ismail Mostefai, il kamikaze francese già identificato da ieri come uno degli autori dell’attacco al Bataclan di Parigi, che ha provocato la morte di 89 presone venerdì sera. Tra i fermati ci sono sono il padre, il fratello e la compagna di quest’ultimo. Perquisizioni sono in corso nelle case dei fermati. Il fratello del kamikaze ha già detto agli inquirenti che non aveva notizie di Ismail da diversi mesi e di essere stato al corrente di un suo viaggio in Algeria.

Trovate armi nell'auto abbandonata a Montreuil - Il ritrovamento della seconda auto utilizzata dai terroristi di Parigi a Montreuil, una banlieue nella zona est di Parigi «rafforza l’ipotesi» che uno o più membri del gruppo di fuoco si siano dati alla fuga dopo la strage. Lo afferma Europe1 citando fonti di polizia. L’auto è stata utilizzata dai terroristi che hanno attaccato i ristoranti, 39 i morti. L’auto era stata notata intorno alle 21.25 di venerdì all’angolo davanti al caffè Le Carillon e al ristorante Le Petit Cambodge, successivamente davanti al caffè Bonne Bière e ancora nei pressi del ristorante La Belle Equipe, le tre zone teatro delle sparatorie.
Gli inquirenti ipotizzano possa essere stata utilizzata non solo per trasportare il gruppo di fuoco ma anche a trasportare il kamikaze che si è fatto esplodere in un bistrot di boulevard Voltaire.
Una prima auto utilizzata dai terroristi, una Polo nera, è stata individuata ieri, ed era belga parcheggiata davanti al Bataclan. Risulta essere stata noleggiata da un francese residente in Belgio, arrestato ieri mattina alla guida di una terza auto alla frontiera franco-belga. Fermati con lui altri due cittadini belgi.

Nella Seat nera ritrovata a Montreuil, in banlieue di Parigi, e servita ai terroristi di Parigi per le sparatorie contro i bar e i ristoranti venerdì sera, c'erano delle armi. Lo ha appreso la radio RTL da fonti della polizia