Via Jacobs, pronto il ricorso al Tar
Vittorio Rotolo
Sono pronti ad adire le vie legali, i residenti della zona di via Jacobs e i tanti frequentatori abituali del parco Laghi, dove da qualche settimana è stato dato il via ai lavori per la realizzazione di un campo da calcio. La conferma è arrivata nel corso di un’affollata assemblea che si è riunita, martedì sera, proprio in questo spazio verde che i cittadini temono possa essere ora «deturpato» dall’opera. «Con un’apposita istanza, abbiamo richiesto all’Ufficio Anticorruzione e Trasparenza del Comune di Parma tutta la documentazione storica relativa al progetto, le cui prime delibere risalgono al 2005» spiegano alcuni membri del costituendo «Comitato Amici del parco Laghi».
«Le carte sono state consegnate a due legali, esperti in materia di diritto amministrativo. Ebbene, ad primo esame della documentazione pare ci siano gli estremi per un ricorso al Tar. Gli avvocati si sono riservati di darci una risposta definitiva entro l’inizio della prossima settimana. Ma se così fosse, saremo pronti».
Il clima, insomma, si fa sempre più incandescente: 800 le firme già raccolte, anche grazie a una petizione lanciata on line, per dire no al campo, che sarebbe consegnato alla società Montebello permettendo alla stessa di soddisfare le richieste inevase: una cinquantina i bimbi che vorrebbero partecipare alle attività della scuola calcio e che la Montebello non riesce ad accogliere, per mancanza di spazi nel proprio quartier generale di via De Gasperi. «Quello che vogliamo ribadire una volta per tutte è che, qui, nessuno di noi è contro i bambini né contro la società sportiva – puntualizzano i cittadini -; vogliamo esclusivamente garantire la piena fruibilità del parco a tutti: dai giovani alle famiglie con bambini, dagli anziani alle persone diversamente abili».
C’è chi asserisce che a muovere i fili della protesta siano i soli residenti, preoccupati dal fatto che il campo e i conseguenti rumori possano turbare la loro quiete. «Eppure, i primi a lanciare la petizione sono stati cittadini che abitano da tutt’altra parte...» fa notare qualcuno. Nel corso dell’incontro tenutosi qualche settimana fa, alla presenza degli assessori Alinovi e Marani, era stato fatto il punto della situazione: quello che sorgerà al parco Laghi sarà più piccolo di un campo regolamentare, senza spogliatoi e servizi, «ma con recinzioni e torri faro per l’illuminazione alte 12 metri» rilevano dal Comitato. «Credo che questa soluzione non sarebbe vantaggiosa neppure per la società Montebello – osserva un altro residente -: i bambini dovrebbero cambiarsi nell’altra struttura per poi spostarsi qui, a piedi o in auto. Vi sembra possibile? La sensazione quindi è che, insieme al campo da gioco, al parco Laghi costruiranno altri fabbricati, da adibire a spogliatoi e magazzini».
Il Comune, da parte sua, ha già fatto sapere che difficilmente potrà tornare sui propri passi: gli ostacoli principali sono rappresentati dalla possibile richiesta di indennizzo da parte della ditta appaltatrice e dalla fideiussione di 200 mila euro a suo tempo versata dagli attuatori della scheda norma Eurosia, per realizzare il campo. Fideiussione che scadrà ad aprile 2017». Con la prospettiva, adesso, di una battaglia che potrebbe proseguire in tribunale, la vicenda appare tutt’altro che chiusa.