A tu per tu con i ladri in casa

Manrico Lamur

Si è ritrovato per alcuni, interminabili minuti faccia a faccia con i ladri. L’episodio è accaduto nella serata di giovedì in un appartamento situato al primo piano di un condominio posto all’incrocio tra le vie D’Acquisto e Don Minzoni, a poche decine di metri dalla caserma dei carabinieri.

Il salsese vittima della sgradita visita non si è tuttavia perso d’animo ed ha affrontato a muso duro, seppur separato da una finestra a doppio vetro, i due malviventi che erano riusciti a salire sul balcone della camera da letto.

«In quel momento non ho provato paura ma soltanto una grande rabbia perché non ti senti sicuro neanche all’interno delle quattro mura domestiche» dirà il salsese ancora provato per l’amara esperienza.

Riavvolgiamo il nastro di questo film quasi «horror» partendo dall’inizio. Giovedì sera, poco dopo cena, marito e moglie hanno deciso di fare una passeggiata per le strade del quartiere. Rientrano verso le 22.

«Siccome in casa faceva molto caldo abbiamo chiuso le finestre, abbassato le tapparelle e acceso il condizionatore, poi ci siamo messi sul divano come facciamo tutte le sere per guardare un film in televisione prima di andare a dormire – racconta ancora scosso il salsese – Ad un certo punto, dopo le 22, abbiamo sentito un rumore, senza riuscire a capire da dove provenisse e di che cosa si trattasse. Il fatto che la nostra gattina sia corsa a nascondersi ci avrebbe dovuto far insospettire. Dopo qualche secondo ecco un altro rumore, questa volta più forte, provenire dalla camera da letto. Mia moglie ha capito subito che poteva trattarsi dei ladri, io lì per lì ero ancora dubbioso ma, vista la sua insistenza, per tranquillizzarla mi sono diretto verso la camera da letto».

Nel frattempo la moglie – a ragion veduta, si scoprirà poi – allarmata dal rumore ha telefonato ai carabinieri. «Quando sono entrato in camera da letto ho scorto le figure di due persone che stavano “armeggiando” vicino alla tapparella e mentre uno la teneva a mezz’altezza, l’altro aveva già rotto il primo dei due vetri all’altezza della maniglia. A quel punto non ci ho letteralmente più visto. Mi sono avvicinato ed ho cominciato ad urlare e ad inveire contro di loro, non mi ricordo neanche più quali insulti e quali parolacce. Loro sono rimasti lì, indifferenti, ed anzi quasi in segno di sfida mi guardavano. Li ho visti distintamente in faccia, dai tratti somatici sembravano originari dell’Est europeo. Ad un certo punto ho urlato loro che stavo andando a prendere un coltello in cucina allontanandomi dalla camera. Quando sono ritornato, i due malviventi erano già scesi dal balcone e stavano scappando».

Una reazione, quella del salsese, che se da un lato ha costretto i malviventi alla fuga, dall’altro avrebbe potuto costargli cara: è impossibile capire quale sarebbe potuta essere la reazione dei due ladri.

«Ne sono consapevole – prosegue il padrone di casa – Però la rabbia ha nettamente prevalso sulla paura e non ho pensato quali conseguenze avrebbe comportato affrontare quegli sconosciuti. Ho pensato, innanzitutto, a difendere mia moglie e le mie cose. Non ci si può sentire più sicuri nemmeno in casa propria. E se il colpo non è riuscito, i ladri hanno comunque danneggiato la tapparella ed il vetro della finestra», conclude.

Sul posto giovedì sera sono arrivati in pochi minuti i carabinieri ma i malviventi avevano già fatto perdere le tracce. Nella mattinata di ieri gli stessi militari hanno effettuato un sopralluogo nell’abitazione rilevando, sul muro esterno, alcune impronte.

Al salsese invece non è rimasto altro da fare che recarsi in caserma a sporgere denuncia.