Anche a Parma esplode la Zalone-mania

Margherita Portelli

Piace. E parecchio. Al punto di mettersi in fila alla domenica mattina per accaparrarsi i biglietti della proiezione serale e di ingegnarsi poi per un parcheggio a dir poco creativo (la spianata di cemento all’orizzonte non concede un metro quadrato nemmeno ai più pazienti). Piace perché mette di buon umore: regala un sorriso facile, certo, ma offre anche spunti per qualche riflessione un po’ più profonda. Alcuni, addirittura, confessano un po’ di commozione sul finale. Anche a Parma è Zalone mania. Bastava transitare nei pressi di una multisala, ieri come nei due giorni precedenti, per rendersene conto. Il successo strepitoso dell’ultimo film con Checco Zalone ha travolto anche la nostra città, e non è solo questione di numeri.

«Quo vado?», la pellicola dei record, distribuita in Italia in 1300 copie e capace di incassare 14 milioni di euro in un paio di giorni, solo ieri è stata riproposta ai parmigiani in 19 proiezioni, suddivise fra le sale dei due The Space (Barilla Center e Campus), e sembra aver soddisfatto le migliaia di fan che hanno garantito il tutto esaurito.

«Io non vengo spesso al cinema purtroppo, ma i film con Checco Zalone me li sono visiti tutti - confessa entusiasta Elisabetta Monticelli -. Questo è forse stato il mio preferito, perché ha toccato tematiche nostre, molto italiane (la raccomandazione, il posto fisso): uno spaccato di qualcosa che speriamo di aver superato, ma che comunque ancora ci appartiene. Lo ha fatto, poi, con una comicità piacevole, pulita, che ci rispecchia e ci rappresenta». Altrettanto compiaciuta è Sara Melchiorri: «Ha trattato temi attuali, passando in rassegna il bello e il brutto del nostro Paese, in maniera simpatica e gradevole».

Per Lalida Bosa e il marito Pier Angelo è il primo film del comico pugliese, ma escono dalla sala col sorriso ancora sulle labbra. «Divertentissimo, promosso a pieni voti - sottolineano -. Ci si riconosce in molti degli spunti che offre, forse il suo grande successo è dovuto anche a questo». Maria Roberta Valesi confida anche di aver versato qualche lacrima: «Il finale è toccante, lui è simpaticissimo, equilibrato, mi piace dai tempi di Zelig».

«Ironico, divertente, non potevo mancare» sorride Elena Mazzieri. «Assolutamente ben riuscito - commenta Antonella Botti -. Ha reso il film leggero e allo stesso tempo profondo».

Chiunque si provi ad avvicinare, al The Space Campus, sembra essere lì per Zalone, ma nessuno sembra avere la benché minima preoccupazione di apparire eccessivamente nazionalpopolare a confessare la propria passione.

Checco intrattiene, diverte. «È un successo meritato: diamo così tanti soldi ai nostri politici che ci fanno piangere, lui almeno ci regala un po’ di risate» commenta Alfonso Allocca, mentre si prepara a prendere posto in sala con gli amici Tommaso Sacchi e Lucrezia Guarnera. «Mi piace da quando faceva Zelig, ho visto tutti i suoi film» ammette Tommaso. «Io al cinema amo divertirmi» gli fa eco Lucrezia. Come loro, a centinaia si preparano a un’ora e mezza di spensieratezza: hanno prenotato i biglietti su internet o li hanno acquistati in mattinata, affrontando un’inevitabile fila. Si sono fatti largo tra la folla muniti di caramelle e pop-corn: almeno per oggi, alla domanda ricorrente che dà il titolo alla pellicola, hanno trovato risposta.