Bertani, il suo negozio era un punto di riferimento

Ieri mattina la notizia della morte di Paolo Bertani è corsa veloce in paese, lasciando dietro di sé una scia di cordoglio che ha prima ammantato le strade del centro e poi anche i social network dove tanti fontanellatesi hanno voluto lasciare una parola di sostegno all’intera famiglia Bertani, una delle più numerose del paese, colpita dalla tragedia. 53 anni, fontanellatese da sempre, Paolo Bertani era cresciuto tra i vicoli attorno alla Gazzera nella storica compagnia dei ragazzi di Fontanellato. A metà degli anni ‘80 si era trasferito ad Alseno, nel Piacentino, dopo il matrimonio con Michela e lì sono nati i suoi figli, Marco e Chiara. Il legame con il suo paese era però rimasto forte e presto Paolo è tornato all’ombra della Rocca Sanvitale aprendo un negozio di ortofrutta che per anni è stato il punto di riferimento del centro storico. Un’attività che qualche anno fa era stata lasciata per supportare il resto della famiglia nel lavoro al bar che ancora la figlia gestisce a San Secondo, ma poco più di un anno fa Bertani era tornato ad occuparsi di frutta e verdura con un nuovo punto vendita in piazzale Vittorio Veneto, proprio accanto alle scuole. Una bottega come quelle di una volta che ieri mattina i fontanellatesi hanno trovato buia e con le porte chiuse nonostante la saracinesca alzata: un dettaglio sufficiente per tanti a far capire che era successo qualcosa, ma nessuno avrebbe mai immaginato cosa realmente aveva impedito a Paolo di aprire il negozio.

«Arrivava sempre al lavoro molto presto ma questa mattina alle otto c’era ancora tutto chiuso e ci è sembrato davvero strano - dicono i residenti della zona -. Abbiamo pensato ad un malanno di stagione o ad un impegno improvviso, ma poi è arrivata la notizia che nessuno si aspettava». Attorno alle 10 è iniziato il viavai di gente davanti alla vetrina. Chi si fermava ancora incredulo a guardare le luci spente, chi domandava se era vero quello che si sentiva dire, chi passava a piedi con gli occhi lucidi. Generoso, gran lavoratore, una persona buona e disponibile, con un saluto per tutti: così lo descrivono i fontanellatesi. Anche chi lo conosceva poco, aveva un ricordo di lui, in paese o tra le cassette di frutta: «era una persona riservata e non gli piaceva fare chiacchiere, ma era serio e onesto e la sua scomparsa, soprattutto per un fatto così improvviso e inimmaginabile, dispiace a tutti».

Com’è prassi in questi casi, la salma è stata trasportata al reparto di medicina legale dell’ospedale di Parma per gli approfondimenti del caso. In attesa di conoscere la data dei funerali, domenica sera alle 20,30 sarà recitato un rosario nella chiesa di Santa Croce.