Corsa a «ostacoli»

Luca Molinari

Poco sicure, piene di buche, mal segnalate e spesso prive di una corretta manutenzione. Le piste ciclabili a Parma, pur essendo una città a misura di bicicletta, sono una vera e propria corsa ad ostacoli.

Un esempio? La ciclabile di via Pontasso si trova in condizioni pietose e in alcuni tratti è inutilizzabile. Sono infatti presenti delle transenne che sbarrano l’accesso per la presenza a terra di rifiuti e grossi rami secchi. Non solo. La pista che parte da barriera Repubblica e arriva sino a San Prospero c’è, ma non si vede. Soprattutto nel tratto che va dal capolinea dell’autobus 3 all’Arco di San Lazzaro, l’asfalto è in cattive condizioni e la segnaletica orizzontale è inesistente.

L’unico indizio per capire da che lato della strada è presente la ciclabile è rappresentato dai pochissimi cartelli posizionati agli incroci con le laterali e l’asfalto rosso, in gran parte rovinato, pieno di buche e pericolosi avvallamenti. Simile il discorso per gli attraversamenti, in gran parte pedonali e in rarissimi casi ciclopedonali. Lo stesso vale per la ciclabile di via Zarotto, completamente scomparsa.

L’asfalto ormai ha perso completamente il colore e non vi è praticamente traccia della segnaletica orizzontale. Grande anche la confusione per i diversi colori con cui sono segnalate le piste ciclabili cittadine. In alcune zone infatti sono ricoperte di asfalto rosso o colorato di rosso in un successivo momento. Altre invece sono di colore verde, ad eccezione degli incroci o degli attraversamenti, segnalati con il rosso.

I colori inoltre, spesso sbiaditi, generano confusione tra pedoni e ciclisti, soprattutto quando la ciclabile confina con il marciapiede riservato ai pedoni. Davvero scarsa anche la pulizia e la manutenzione, soprattutto nelle zone più periferiche. Soprattutto nei percorsi in uscita dalla città trovare erba alta e rami sporgenti è diventata ormai la normalità. E’ piuttosto in disordine la ciclabile che da via Mantova porta a Vicopò, tra siepi da tagliare, buche e segnaletica carente. Finisce invece nel nulla la pista che affianca via Budellungo e dovrebbe collegare la città a Marore. All’incrocio con strada Lazzaretto infatti la ciclabile, fino a quel punto ben segnalata e riparata dalla strada, termina, costringendo chi è in bici ad avventurarsi lungo la pericolosa strada (priva di marciapiede e piena di buche e avvallamenti) per poter raggiungere l’importante cimitero cittadino, collegato (soltanto a tratti) con via Traversetolo.

Non mancano i problemi anche in centro storico. Una delle piste ciclopedonali più frequentate è quella che attraversa tutto il Lungoparma a lato torrente. Ci sono però punti, come in viale Mariotti all’altezza della Ghiaia oppure viale Basetti subito dopo ponte Caprazucca, dove per i ciclisti è di fatto impossibile passare nei momenti di punta della giornata a causa del gran numero di persone che attendono i bus.