Il fornaio Sicuri: regalo tutto ai senegalesi

Lorenzo Sartorio

Questa è davvero una bella storia perchè, non solo racconta una delle tante leggende legate all’alimento primo dell’uomo, il pane, ma anche perchè è imperniata su quei valori forti ed irrinunciabili che si rifanno all’amore per il proprio lavoro, la famiglia, la propria terra ed il prossimo.

E’ la storia di Otello Sicuri, ottantaduenne, per tutta la vita fornaio. Otello nasce a Panocchia. Il padre Licinio è cantoniere comunale, la mamma Amelia «rezdora» ed angelo di una famiglia numerosa. Otello, in quel mondo piccolo di Panocchia, gioiellino della nostra pedemontana, ha tanti amici fra i quali Henry Rotelli, che diventerà una delle più popolari voci parmigiane nel campo della musica leggera e con il quale è anche compagno di scuola.

Ma è anche un grande amico del tenore Tonino Fereoli, scomparso di recente a 93 anni, voce ed anima della «Corale Verdi», di Renato Giuffredi, storico vigile motociclista nonché spericolato portiere, e di tanti altri.

Otello, insieme al fratello Lino (deceduto quattro anni fa), apre due forni nel suo paese in tempo di guerra. Sono anni difficili, di miseria e stenti, e la gente si arrangia come può. La farina è scarsa, la fame è tanta ed il pane, quando c’è, è una manna che arriva dal cielo.

Dei sette fratelli Sicuri quattro, grazie agli insegnamenti di Lino, diventano fornai: Otello, Nello, Guido e Gina. Nel 1941, Otello decide di aprire un forno nella vicina Corcagnano dove attualmente risiede.

Al suo fianco i fratelli Lino e Guido (che partirà poi per gli Usa) e la sorella Gina. Un forno che subito si distingue per la qualità del «pan cazalén» in modo particolare per la micca comune di cui Otello è impareggiabile facitore.

Fornaio di rango, Otello e la sua squadra si aggiudicano diversi premi tra i quali una medaglia d’oro. A fianco di Otello nella panetteria- forno, oltre i fratelli, la moglie Bruna una bravissima «rezdora» di Carignano, il paesino della famosa «mestura».

Ma torniamo ad Otello, tifosissimo del Parma, fedelissimo lettore della «Gazzetta», padre di due figli: Fabrizio, che ha collaborato con il padre nel forno fino alla cessazione dell’attività, ed Enrico tecnico informatico.

Otello e la Bruna, però, sono orgogliosissimi della nipote Martina ginecologa che esercita a Milano.

Il forno- panetteria Sicuri chiuse i battenti un paio d’anni fa con tutti quei macchinari di prim’ordine di cui era dotato. Macchinari che hanno sonnecchiato fino ad ora ma che, fra qualche giorno, partiranno per un lungo viaggio che li porterà in Senegal.

Otello li ha donati ad una comunità senegalese che , grazie a quegli strumenti, potrà fare tanto pane per altrettante persone in difficoltà.

Si commuove Otello quando ripensa al suo lavoro, ma è felice di avere donato gli strumenti della sua antica arte a chi, in questo momento, ne ha veramente bisogno per sopravvivere.

Ed allora un pensiero non può che andare alla figlia Raffaella, tragicamente scomparsa in un incidente stradale, nel 1976, all’età di 16 anni. Davvero una bella e commovente storia, quella di Otello Sicuri, un uomo che non sbaglieremmo a definire .. buono come il pane.