Levanzo, in vendita la «spiaggia» di Tanzi
Georgia Azzali
Paradisi esotici e perle tutte italiane di straordinaria bellezza. C'era tutto nell'impero turistico di Calisto Tanzi, compresa una marea di debiti. La costola della multinazionale che ha scricchiolato fin dall'inizio, succhiando soldi alle casse della casa madre. E anche ora - a 13 anni dal grande crac - la galassia viaggi e vacanze rischia di trasformarsi in un'altra occasione perduta. Tra i beni di Parmatour, la holding turistica della vecchia Parmalat, c'è anche un terreno di Levanzo, la più piccola e incontaminata delle isole Egadi, nel mare cristallino al largo di Trapani. Su quell'appezzamento, poco più di 53.000 metri quadrati alle spalle di Cala Dogana, sarebbe dovuto sorgere un villaggio turistico, ma il crollo della società di Collecchio ha fatto arenare tutti i piani. E quel bene, che l'amministrazione straordinaria del post fallimento avrebbe voluto alienare, è tuttora invenduto. Ma ora è arrivata un'offerta, e Cristina Rivolta, il nuovo amministratore che ha preso il posto di Enrico Bondi, ha invitato, così come prevede la procedura, eventuali acquirenti interessati a farsi avanti entro la fine del mese per poi poter decidere a chi assegnare quella terra sulla collina di Cala Dogana.
Chi vuole succedere all'ex patron del latte davanti alla spiaggia di Levanzo? Il nome viene mantenuto segreto dall'amministrazione straordinaria, ma si conosce l'entità dell'offerta: 120.000 euro. Niente a che vedere con la valutazione di circa 680.000 euro che nel 2006 fece il perito Giovanni Cascio, nominato da Bondi per stimare il valore dei beni di Parmatour a Levanzo ma anche a Marettimo, altra isola delle Egadi, e a Marina di Borbilia, in Calabria. Il terreno di Levanzo sopra Cala Dogana è infatti composto da tre lotti: il primo fu valutato dall'esperto 331.110 euro, il secondo 60.300 e il terzo 286.040. In totale, quindi, un valore oltre cinque volte superiore a quello del potenziale acquirente che ha presentato l'offerta.
Scorrendo la perizia, poi, si scoprono altri aspetti interessanti sugli investimenti della vecchia Parmalat. Analizzando i beni di Levanzo, quelli che avrebbero dovuto ospitare il villaggio Parmatour, Cascio scrive: «... il terreno è uno dei più belli dell'isola, coperto da una bellissima pineta e da macchia mediterranea. Il piano di fabbricazione del Comune prevede la possibilità di edificare, ma - aggiunge il perito - i vincoli paesaggistici classificano tale terreno come "Riserva integrale" e, non essendovi presenti delle costruzioni o dei rustici da ristrutturare, non può essere edificato nulla».
Un angolo di paradiso tra collina e mare che dovrebbe rimanere intatto. Ma, allora, che intenzioni avrà il futuro proprietario? Qualunque idea abbia, se sborserà solo 120.000 euro, avrà fatto un affare. Mentre i creditori dell'impero fallito continuano a raccogliere quel che possono.