Parma, deludente pareggio con il Teramo. Ora si pensa al derby

Paolo Emilio Pacciani

Niente da fare. La tanto auspicata seconda vittoria consecutiva non è arrivata e la rimonta si è già interrotta. Non che il successo di Bolzano avesse esaltato nessuno, intendiamoci, visto il modo in cui era maturato, ma la speranza era che i tre punti avrebbero portato in dote una convinzione e un'autostima sufficienti a superare anche il non insormontabile ostacolo di ieri. E invece non è stato così e il Teramo è tornato in Abruzzo con un punto e senza aver rubato assolutamente nulla.

Le attenuanti, alla prova dei crociati tutt'altro che esaltante, sono molte, a cominciare da una lista di assenze impressionante. Agli squalificati e agli infortunati si è aggiunto all'ultimo momento anche Saporetti, che oggi si sottoporrà agli esami per sapere l'entità del problema muscolare che ha accusato sabato. Così D'Aversa, per il suo debutto al Tardini, ha dovuto schierare una difesa a quattro nella quale la metà dei giocatori erano fuori ruolo (Mazzocchi e Giorgino).

Ciò nonostante non è in fase difensiva che i problemi sono più gravi. Certo, il gol di Ilari è arrivato per una distrazione corale (il bravissimo centrocampista abruzzese ha avuto tutto il tempo di lisciare il primo tiro, riprendere palla e fare secco l'incolpevole Zommers) ma il Teramo ha avuto solo un'altra occasione in tutto il match.

Peggio, molto peggio, il Parma ha fatto in fase di costruzione. E' vero, fortunatamente sono spariti quegli inguardabili lanci lunghi dalle retrovie alla “viva il parroco” sui quali le difese avversarie andavano a nozze, ma anche ieri per gli attaccanti non c'è stata trippa per gatti. Vuoi per l'esasperante lentezza dei centrocampisti (sia di gamba che di mente), vuoi per la loro difficoltà a liberarsi e a dettare il passaggio, sta di fatto che in tutta la partita il Parma ha tirato due volte: un colpo di testa di Canini parato in due tempi e un'altra incornata di Guazzo, al 90', che tutto solo in piena area non ha nemmeno centrato i pali.

Il gol è arrivato su rigore, per un fallo di mano di Capitanio sul colpo di testa di Scavone, e la trasformazione dal dischetto è stata l'unica cosa buona fatta da Evacuo in tutta la partita.

La cronaca del match è talmente sterile che si riassume in una manciata di azioni. Il Teramo passa in vantaggio al 16' quando, su un cross da sinistra, Ilari si ritrova tutto solo davanti a Zommers e cerca il tiro al volo. Lo cicca completamente, ma Nunzella (che deve marcarlo) è talmente lontano che l'avversario ha tutto il tempo di riprendere la palla e spiazzare il portiere. La reazione del Parma è inconcludente ma i crociati trovano comunque il pareggio alla mezzora quando Corapi va sul fondo e crossa per Scavone che colpisce di testa trovando la deviazione con il braccio di Capitanio ed Evacuo realizza il conseguente rigore. Prima dell'intervallo, su un corner di Corapi, Baraye stoppa di petto e calcia alto.

Nella ripresa ti aspetti che il Parma ricominci con un piglio battagliero ma, dopo il colpo di testa di Canini sulla punizione di Corapi, con parata in due tempi di Rossi, non succede altro fino agli ultimi minuti. Al 42', infatti, Zommers salva il risultato con una bella parata sul tiro di Ilari (nettamente il migliore in campo) mentre al 45' Guazzo (entrato al posto di Miglietta), tutto solo in area, è pronto all'appuntamento con il cross di Melandri ma sbaglia completamente la conclusione.

Finisce così, con un pareggio sul quale non si può nemmeno recriminare perché il Parma non ha fatto nulla di più del Teramo.

A D'Aversa non si può imputare proprio nulla di male: i problemi del Parma sono quelli vecchi, in più aveva mezza squadra fuori uso. Sta cercando di dare un'impronta ma temiamo che fino alla sosta potrà fare poco.

LE PAGELLE DI PAOLO EMILIO PACCIANI

ZOMMERS 6,5

Una sola parata, ma determinante. Passa l'intera partita a fare da spettatore (anche sul gol di Ilari sul quale è incolpevole) poi neutralizza il tiro dello stesso Ilari a 3' dal 90'.

MAZZOCCHI 6

Si è adattato molto bene al ruolo di terzino ma ieri si è dovuto sacrificare molto in fase di copertura e non ha mai avuto occasione di spingere. Così il suo apporto ne risulta dimezzato.

CANINI 6

L'intesa con Giorgino cresce col passare dei minuti. Ha anche la palla buona per segnare ma trova il portiere pronto alla parata. La cosa peggiore è quel fallo a metà campo che gli costa il giallo e la conseguente squalifica. A Reggio non ci sarà nemmeno lui.

GIORGINO 6

Tutto sommato se la cava bene e, eccezion fatta per il gol, dove non è impeccabile, non lascia nulla agli attaccanti avversari.

NUNZELLA 5

Non ne fa una giusta. Lascia solo Ilari sia in occasione del gol che nell'azione in cui Zommers salva tutto. In fase offensiva non mette una palla giusta che sia una. Il peggiore in campo insieme a Evacuo.

Il migliore

CORAPI 6,5

Il più mobile e il più combattivo. Cerca in tutti i modi di innescare le punte, a volte anche con passaggi filtranti molto belli, ma non trova collaborazione.

MIGLIETTA 6

Torna titolare un po' a sorpresa, per l'arretramento di Giorgino in difesa, e non se la cava male. Si spegne nella ripresa e viene sostituito da Guazzo, ma per motivi tattici.

GUAZZO

Gioca pochissimi minuti ma ha la palla che può decidere il match e la butta via. Se dovessimo dargli un voto non sarebbe sufficiente, perciò preferiamo soprassedere.

SCAVONE 5,5

A differenza di Bolzano, ieri non brilla. Sotto tono soprattutto in fase offensiva ma anche in quella difensiva non è particolarmente brillante. Ha il merito di guadagnare il rigore con un colpo di testa.

NOCCIOLINI 6

Fa giusto in tempo a provare qualche inserimento in avanti ma senza grande risultato, poi si fa male. Speriamo che il bomber del Parma non vada ad aggiungersi alla lista degli indisponibili per il derby.

MELANDRI 5,5

Comincia bene con tanta buona volontà, ma fa in fretta a spegnersi. Viene coinvolto dal pessimo secondo tempo della squadra, salvo “svegliarsi” al 90' quando mette sulla testa di Guazzo la palla del possibile 2-1. Purtroppo inutilmente.

EVACUO 5

Se è vero che un giocatore non si giudica da come tira un calcio di rigore, il voto non può essere più alto. Conferma una volta di più di essere un corpo estraneo. Con lui si gioca in 10. Probabilmente in un'altra squadra segnerebbe come ha sempre fatto in carriera, ma in questo gruppo non riceve mai una palla e non aiuta gli altri. Non si capisce perché D'Aversa lo tenga in campo fino alla fine.

BARAYE 6,5

Ci prova in ogni modo a farsi sentire ed è anche generoso in fase difensiva recuperando molti palloni. Gli manca solo l'acuto vincente.

ALL.D'AVERSA 6

Con pochi giorni, e pochi giocatori, a disposizione fa quel che può. I limiti strutturali della squadra li ha ereditati e può metterci poco del suo. Magari togliendo Evacuo all'inizio del secondo tempo si sarebbe giocato in undici contro undici almeno una mezzora, ma l'impressione è che difficilmente il risultato sarebbe stato diverso.

Arbitro

SCHIRRU 7

Buona la sua direzione. Non sbaglia nulla negli episodi decisivi e gestisce bene anche i cartellini. Non ricordiamo una decisione non condivisibile.

L'ANALISI DI PAOLO EMILIO PACCIANI

Non ci eravamo illusi dopo Bolzano e non ci deprimiamo dopo il francamente deludente pareggio di ieri. Il Parma, ormai lo abbiamo capito, è questo qui. Una squadra mal costruita, con troppi doppioni e una cronica mancanza in mezzo al campo.

Siamo alla fine del girone d'andata e la classifica rispecchia i valori del campionato, che non sono quelli che tutti pensavamo a inizio stagione. Il Parma, così com'è, non si avvicina nemmeno ad una squadra che può arrivare prima. C'è di buono che il campionato è talmente livellato (verso il basso, non certo verso l'alto) che ogni settimana ci sono risultati a sorpresa. Come quello di ieri a Forlì. Nessuna squadra riesce a prendere il volo (per fortuna) e questo lascia uno spiraglio aperto per un'eventuale rimonta del Parma.

La società ha già detto senza mezzi termini che è disposta a rimediare a gennaio agli errori di mercato commessi in estate e D'Aversa avrà a sua disposizione quasi un mese per lavorare sodo e dare un gioco ad una squadra che di gioco non ne ha mai avuto. Basteranno questi due fattori a trasformare i crociati in una squadra vincente? Impossibile dirlo ora, ma se Faggiano e D'Aversa lavoreranno bene è possibile che la risposta alla domanda sia un bel sì.

Il presente però incalza e si chiama Reggiana. I cugini ieri a Forlì (in casa dell'ultima in classifica) hanno subito un'inattesa sconfitta che rimescola ulteriormente le carte in vetta alla classifica, dove il Pordenone potrebbe essere scavalcato oggi dal Venezia. Per i granata un clamoroso passo falso del quale sarà però bene non esultare troppo presto: ogni derby fa storia a sè, ancor più questo che torna dopo vent'anni e che è stato caricato, da una sponda e dall'altra dell'Enza, di un'attesa spasmodica.

Il Parma ci arriva in condizioni precarie: rientrano dalla squalifica Lucarelli e Calaiò, ma toccherà a Canini saltare un turno. Alla lista degli infortunati si sono aggiunti Saporetti e Nocciolini e non si sa ancora se qualcuno recupererà in tempo. Insomma, a questa sfida D'Aversa e i tifosi tutti avrebbero voluto arrivarci in ben altre condizioni. Ma alla sorte non si comanda e si dovrà fare di necessità virtù. L'auspicio è che chi scenderà in campo capisca che non è una partita come tutte le altre.