Parma, non è Carnevale

Paolo Grossi

E' stato un pomeriggio strano, quello vissuto ieri al Tardini. Intanto, come mercoledì con la Clodiense, gli spettatori si sono piuttosto rarefatti. Poi c'è stata la clamorosa quanto insolita espulsione di Baraye dopo 21 minuti, le proteste, il terreno pesante come mai in questa stagione. Alla fine ne è uscito un pareggio anche giusto, perché la Ribelle è una delle squadre migliori del girone, ma soprattutto il distacco sulla seconda è rimasto invariato con una partita in meno da giocare. E la seconda è tornata a essere l'Altovicentino, perché il Forlì è caduto a Correggio.

Il passamontagna

Il primo brivido della partita è lungo la schiena di Zommers quando al 7' Boschetti calcia di prima intenzione, da venti metri, su respinta della difesa crociata: la palla, radente, è fuori di un soffio. Le due squadre in queste prime battute si prendono le misure reciprocamente e cercano di adeguarsi al terreno, pieno di pozzanghere. Per la terza volta consecutiva il Parma affronta un 4-3-3. La Ribelle però, giocando a cuor leggero grazie all'ottima classifica, non tiene il baricentro particolarmente basso. Da parte sua Apolloni ha rimodellato il Parma sul 4-4-2 con Corapi esterno sinistro alto, e Musetti in avanti ad affiancare Baraye. Quest'ultimo al 20' cade in area, ma per l'arbitro Santoro l'ha fatto apposta, e così il senegalese si becca il giallo. Un giro di lancette e Musetti irrompe come un treno su un pallone trasmesso da un difensore all'altro, va sul fondo e rimette in mezzo dove Baraye, tutto solo, in semirovesciata gonfia la rete per l'1-0. Il bomber però al momento di esultare estrae dai calzoncini un passamontagna gialloblù e lo indossa per poi fare il suo consueto saluto ai tifosi. L'arbitro applica alla lettera la norma che vieta travisamenti del volto durante l'esultanza estraendo prima il secondo giallo e poi il rosso, tra gli ululati del pubblico e la rabbia della panchina crociata.

Ora si può accusare l'arbitro di essere fiscale, ma a noi gli arbitri danno fastidio quando disattendono il regolamento, non quando lo applicano. Ci dà fastidio invece un giocatore che va in campo con un passamontagna nelle mutande progettando di usarlo per esultare. E' vero che siamo nei Dilettanti, ma qui forse si passa la misura. Che poi l'arbitro abbia pestato più volte nell'arco della gara, è un altro discorso. Così come è vero, e lo segnalavamo già diverse settimane fa, che la diretta tv sembra un po' drogare i fischietti, e tutti vogliono dimostrare, probabilmente ai vertici dell'Aia, di avere personalità, di non soffrire il fattore campo né la sudditanza in certi stadi. E il Parma ci rimette, anche se gli avversari son convinti del contrario.

Accontentarsi

Al 30' rischia il Parma quando da sinistra Fabbri calcia teso, Zommers tenta la presa ma la palla gli sfugge. Graziani sta per avventarsi e insaccare da due passi ma il portiere ha un riflesso felino e riesce a smanacciare la palla fuori dalla sua portata. All'intervallo il Parma ha difeso senza troppi patemi il suo vantaggio, ma deve prepararsi a una battaglia con l'uomo in meno sull'acquitrino mentre da Correggio arriva la notizia che il Forlì è in vantaggio. E con la consapevolezza che fra sette giorni in Romagna Baraye non ci sarà.

Si riparte con due cambi: la Ribelle mette dentro Bernacci, stagionato bomber che in settimana aveva avuto l'influenza, mentre Apolloni ricorre a Ricci, togliendo Sereni. Arriva subito il pareggio ed è proprio Bernacci a segnarlo, sfruttando, in scivolata, in anticipo su Corapi, un bel traversone dal fondo di Lari. Prova a rispondere subito il Parma e prima Musetti si fa respingere il tiro da Calderoni, poi Simonetti centra una gran traversa dal limite. A questo punto Apolloni toglie Musetti, un po' stanco per il gran lavoro svolto in solitudine, e manda dentro l'applauditissimo Longobardi. Al 28' sugli sviluppi di un corner Graziani in rovesciata serve Lombardi che centra in pieno la traversa. Intanto però la Correggese ha ribaltato il risultato contro il Forlì. Al 24' l'arbitro ristabilisce la parità numerica ammonendo per la seconda volta in pochi minuti Amati che ha appena sfiorato Corapi, mentre subito dopo sorvola su un volontario pestone di Benassi a Bernacci a metà campo. Questo per dire che il signor Santoro ieri non aveva colore, ma solo confusione in testa.

Chi si aspettava che il Parma, a 20' dalla fine, in 10 contro 10, andasse in forcing, è andato deluso. I crociati si sono accontentati, anche perché la Ribelle si rivelava pungente.

Alla fine l'arbitro esce vilipeso, i crociati applauditi e con un vantaggio che rassicura. E domenica vorrebbero mettere il sigillo.

L'analisi

Paolo Emilio Pacciani

Il Parma archivia la 27ª giornata mantenendo 9 punti sulla seconda (che è tornata ad essere l'Altovicentino) in attesa del big match di domenica a Forlì, ma non c'è motivo di festeggiare. Contro la Ribelle non ha vinto per colpe sia proprie che dell'arbitro.

Che Santoro abbia falsato la partita è innegabile. Non tanto per il secondo giallo a Baraye (il regolamento parla chiaro, non ci si può coprire il volto dopo un gol, ed è avvilente che i giocatori troppo spesso dimostrino di non conoscere le regole) quanto per il primo. Quello che forse era un rigore per il Parma è diventato un fallo di simulazione con tanto di cartellino. Che poi è risultato determinante per l'espulsione dell'attaccante crociato. Ma l'arbitro non ne ha imbroccata una nemmeno dopo, fino a ristabilire la parità numerica con un'altra espulsione da barzelletta. Le colpe del Parma stanno nel non aver approfittato degli ultimi 26 minuti, quelli giocati in dieci contro dieci, per conquistare una vittoria che, alla luce del ko del Forlì, avrebbe voluto dire arrivare a 11 punti sulla seconda e chiudere di fatto il campionato.

La mossa di Apolloni di schierare Corapi sull'esterno non ha convinto. Il giocatore più talentuoso del Parma è bene che giochi il maggior numero di palloni possibile e questo gli capita di sicuro se gioca in mezzo al campo (che sia in fase di impostazione del gioco o in quella di rifinitura e finalizzazione) piuttosto che defilato da una parte. Inoltre stavolta Longobardi non è riuscito, con il suo ingresso, a dare incisività all'attacco, dove peraltro Musetti si era ottimamente comportato.

Per fortuna, se il Parma rallenta le avversarie non corrono e il traguardo è sempre più vicino. Ancora uno sforzo e sarà Lega Pro.

Le pagelle

Parma

ZOMMERS 6

Incolpevole sul gol, manca una presa nel primo tempo ma poi sembra un gatto nella rapidità con cui toglie la palla dai piedi di Graziani.

BENASSI 6

L'azione del gol ospite nasce sul suo lato. Per il resto lotta e ed è generoso nel venire avanti nel secondo tempo, ma commette un paio di falli, ignorati dall'arbitro, che potevano costargli cari.

CACIOLI 6

Ieri non ha causato rigori: si è limitato a una pericolosa punizione dal limite. Graziani lo ha fatto soffrire con la sua mobilità.

LUCARELLI 6

Anche lui meno brillante del solito sia in interdizione che in costruzione.

AGRIFOGLI 6

Non sta benissimo, tiene la posizione con ordine e dalla sua parte limita i danni.

SERENI 5,5

Le condizioni del campo, evidentemente non coperto dai teloni, non lo hanno favorito. Nell'intervallo s'è fatto la doccia. Con la squadra in dieci Apolloni aveva bisogno di altro.

RICCI 6

Sulla destra contrasta e riparte, dando una grossa mano.

SIMONETTI 6,5

Altra prova di spessore per questo ragazzo in un ruolo che di solito richiede esperienza. Ha anche centrato una traversa sfiorando il gol così come quando Corapi gli ha involontariamente tolto la palla dalla testa a due metri dalla porta.

MIGLIETTA 7

La miglior prova da quando è al Parma. Regia autoritaria, lanci precisi, palloni recuperati: è stato anche l'ultimo a mollare, spingendosi in avanti per cercare la vittoria.

CORAPI 5,5

In ritardo su Bernacci in occasione del gol, improvvido quando spizza di testa una palla che Simonetti stava schiacciando in gol. Il fatto poi è che sulla fascia tocca il 40% di palloni in meno e visto che è il più forte dei crociati Apolloni farà bene a non ripetere l'esperimento.

MAZZOCCHI sv

Il migliore MUSETTI 7

Assist gol e tanta lotta con grande energia fisica per fare reparto da solo là davanti. Ha dimostrato classe e mestiere. Un bel ritorno ai suoi livelli.

BARAYE 5

Bel gol, per carità, ma prima poteva non cadere in area per l'alito di un avversario, e poi già l'idea di giocare con un passamontagna negli slip è pessima. Estrarlo e farsi ammonire ed espellere gli farà fare viralmente il giro del mondo, saltando però Forlì, dove non potrà essere della partita.

LONGOBARDI 5,5

Entra in campo e la Ribelle resta in dieci ma in quasi mezz'ora, sia pur con la parità numerica in spazi più larghi, non riesce mai ad incidere. Dà però, come sempre, prova di grande generosità, a volte al limite dell'incoscienza in alcune entrate veementi.

ALL.APOLLONI 6

In rosa non mancano gli esterni, schierarci Corapi è una forzatura controproducente che si giustifica solo con la volontà di utilizzare almeno due attaccanti tra i titolari per non mandarne ogni volta uno in campo e tre in panchina. meglio essere sordi ai mugugni. Per il resto gestione della gara e cambi sono stati all'altezza.

Arbitro SANTORO 4,5

Ieri è stato scarso e anche sfortunato. Tante, troppe decisioni discutibili ma il fatto più deleterio è che a mezz'ora dalla fine ha cambiato del tutto metro, dando la sensazione di essere andato in confusione. La diretta tv in effetti sembra produrre effetti nefasti su questi ragazzi, che reagiscono tutti allo stesso modo, provando a fare i ''fenomeni''. Resta però il fatto che il Parma quest'anno, per fortuna, potrebbe gestire con più fair play e superiorità questi loro peccati di giovanile ambizione.