Pinko accelera sui mercati esteri

Patrizia Ginepri

Pinko accelera il processo di internazionalizzazione, sostenuto da numeri importanti: nel 2016, infatti le stime prevedono un fatturato di 200 milioni, in crescita dai 180 dello scorso anno.

Il gruppo opera su diversi canali di vendita e «tutti stanno registrando buone performance - conferma Daniele Pini, direttore finanziario della società -. In particolare, la crescita del retail diretto, ha consentito l'incremento dei fatturati; nel 2015 sono stati aperti più di 20 punti vendita diretti e ne stiamo valutando altrettanti nel 2016».

Oggi il gruppo conta 180 monomarca e oltre mille punti vendita wholesale nel mondo. Le strategie che riguardano la rete di vendita sono in primo piano.

Il presidente Negra «Il nostro obiettivo è veicolare, anche attraverso il punto vendita, un messaggio unico e specifico a livello globale - spiega il presidente Pietro Negra -. Quindi sia per la distribuzione monomarca che per i corner e gli shop in shop puntiamo su un modello unico ed efficace, da applicare in mercati eterogenei, quindi in contesti competitivi e variegati». Pinko, tuttavia, ha una collocazione precisa.

«Oggi nel mercato del settore si inquadra come fashion brand italiano indipendente - sottolinea Negra - posizionato nel segmento high contemporary, che punta su ricerca e innovazione.

Propone creazioni originali, sempre contemporanee, che rispondono alle esigenze di una donna moderna, metropolitana e che interpreta con carattere e personalità il proprio stile»

L'innovazione è nel Dna di Pinko, ma come deve muoversi oggi un grande gruppo della moda?

«È necessario avere uno sguardo attento verso il futuro conservando i caratteri distintivi e l'identità del proprio brand - dice convinto il numero uno della società -. Per essere competitivi, l'approccio al mercato deve essere multicanale. Oggi l’online è fondamentale: la maggioranza dei nostri consumatori è molto attiva sul web e acquista abitualmente su internet. Le aziende modo devono quindi essere molto abili nel gestire le complessità crescenti, innovarsi continuamente a livello corporate in termini di processi aziendali e contestualmente dialogare in modo evoluto e diretto con il mercato».

Quali strumenti servirebbero per sostenere la crescita delle imprese?

«È un buon momento storico per l'accesso al credito, il mercato è liquido - afferma Negra -. Sarebbe necessario rafforzare ulteriormente il supporto all'internazionalizzazione, creare networking e introdurre incentivi per l’assunzione di personale qualificato. Per la nostra crescita futura riteniamo importante consolidare le relazioni con l'Università di Parma, l'alleanza tra Ateneo e Impresa è il miglior viatico per ampliare l'intelligenza dell'azienda».

La moda cambia parametri, come si intercettano gusti e tendenze? «I social media oggi sono uno strumento fondamentale - spiega Negra -. Permettono alle aziende di avere un occhio globale e inquadrare i trend e le esigenze del proprio target di riferimento.

Progetto Elite In aprile la società è entrata a fa parte del progetto Elite di Borsa italiana, facendo un primo passo verso la finanza. «Intendiamo accelerare il processo di internalizzazione dell’azienda e migliorarne l'assetto organizzativo e manageriale; conseguentemente, per confrontarsi con le best practice del settore e con la comunità finanziaria sia domestica che internazionale - spiega il cfo Pini - nel breve periodo abbiamo alcuni obiettivi strategici: consolidare il posizionamento del brand nel segmento high contemporary, continuando quindi a investire sul prodotto; rafforzare lo sviluppo retail del brand a livello internazionale, innovare i processi a livello corporate e sviluppare ulteriormente la tecnologia sui punti vendita in ottica multicanale con l’obiettivo di migliorare e rafforzare le relazioni con i clienti. Elite è indubbiamente una buona opportunità per l’azienda di avvicinare concretamente il mercato dei capitali e ricevere una valutazione strutturale. L’azienda ha grande potenziale, ci sono tutti i presupposti per fare bene ma, almeno nel breve, non c’è prospettiva di quotazione».

Nel frattempo avanza la marcia sui mercati esteri.

«Gli investimenti sono al momento allocati sulla crescita internazionale del business.

Nei primi mesi del 2016 abbiamo aperto nuovi punti vendita a Barcellona (Paseo de Gracia), Praga (Pa?ížská) e Tokyo, nel secondo semestre dell’anno è previsto l’arrivo sul mercato americano con l’opening di 2 flagship stores a New York.

Contestualmente stiamo rafforzando la presenza in Cina e Russia, mercati su cui siamo operativi già da diversi anni.