Bracconieri sparano a un cervo e gli tagliano la testa

Ha percorso diversi chilometri prima di morire in una strada sterrata. Ferito alla zampa sinistra, probabilmente da un colpo di fucile, un cervo di due quintali e mezzo è stato trovato con la testa tagliata, vicino a Bazzano: un macabro ritrovamento che ha immediatamente fatto pensare alla presenza di bracconieri. E ciò purtroppo non stupisce, visto che anche a caccia chiusa vengono trovati qui e altrove animali uccisi e senza corna.

Il ritrovamento è avvenuto vicino all’oratorio dedicato ai santi Giovanni e Paolo: il cervo deve aver raggiunto l'oratorio dopo essere stato ferito in una zona anche molto distante da quella del ritrovamento. Purtroppo non è stato possibile stabilire con certezza la causa della morte o effettuare gli accertamenti necessari, in quanto la carcassa del grosso animale era già in avanzata fase di decomposizione. Tuttavia è facile pensare a un colpo di fucile, visto il foro nella zampa sinistra. E quasi sicuramente chi ha sparato non è stato un «cacciatore» esperto e con una mira infallibile, perché altrimenti lo avrebbe colpito diversamente. Da qui si può escludere che l'animale sia stato ucciso nell'ambito di una caccia di selezione, perché oltre alle varie autorizzazioni ci sarebbero anche le dichiarazioni sull'abbattimento, così come le norme richiedono. Parallelamente si può anche escludere che il cervo sia stato investito da un'automobile: al di là che l'animale si trovava in una strada sterrata e con un passaggio di mezzi piuttosto raro, la macchina che lo avrebbe investito certamente non sarebbe passata indenne dalla scontro con un cervo di quelle dimensioni. Ecco perché si ipotizza un atto di bracconaggio: il cervo è infatti uno degli animali più ambiti dai bracconieri, proprio perché il quantitativo di carne che può essere venduta è piuttosto remunerativo. Senza dimenticare le corna. Proprio come in questo caso: l’assenza della testa dalla carcassa fa pensare che chi lo ha ritrovato si è poi tenuto il palco delle corna per mostrarlo come un trofeo o per venderlo a un «appassionato» collezionista. Il resto della carcassa era integro e non presentava segni di morsi, per cui si può escludere l’attacco di un possibile predatore.

Dopo il ritrovamento, segnalato al Comune di Neviano, è stato incaricato della rimozione della carcassa e del suo incenerimento l’esperto Ivano Chiapponi (3394053723), che si occupa di questo servizio nelle provincie di Reggio Emilia e in zone del parmense a confine con l’Enza.M.F.