Bus, il Tar invia la sentenza in procura e alla Corte dei conti: «Aspetti singolari e conflitto d'interessi»

Georgia Azzali

I pullman targati Busitalia? Per ora non potranno partire. Il Tar ha annullato la procedura di gara, indetta da Smtp (la società in mano a Comune e Provincia) che lo scorso aprile aveva assegnato alla società del Gruppo Ferrovie dello Stato il servizio di trasporto pubblico in città e provincia, scalzando Tep, arrivata seconda davanti a Tper spa. Ma lo «stop», contro cui l'azienda potrà comunque fare ricorso al Consiglio di Stato, potrebbe aprire nuovi - e clamorosi - scenari. La sentenza è stata trasmessa dai giudici alla procura di Parma, che ha già aperto da mesi un fascicolo per turbativa d'asta, e alla procura regionale della Corte dei conti.

Perché ci sono aspetti «singolari» - così li definiscono i magistrati amministrativi - che potrebbero far emergere una marea di problemi sul piano contabile e sconfinare nel penale. Le stesse zone d'ombra finite nella denuncia presentata mesi fa da Tep, e poi corroborata da nuova documentazione, in cui si faceva riferimento a personaggi che hanno avuto un ruolo nel bando di gara e poi sono andati alla corte di Busitalia. E' il caso dell'ingegnere genovese Daniele Diaz, a cui Smtp ha affidato dal 2014 al 2016 l'incarico di «advisory tecnico trasporti» per la gara d'affidamento dei servizi di trasporto di Parma e provincia. Nel suo esposto Tep faceva notare che contestualmente al lavoro per Smtp, Diaz aveva svolto una consulenza come temporary manager per il percorso di fusione tra Busitalia Veneto (extraurbano Padova e Rovigo) e Aps (urbano Padova). Non solo. Diaz è poi stato assunto da Busitalia e ora figura nell'organigramma della società come manager per la pianificazione strategica e sviluppo mercati. Un doppio ruolo che non sfugge al Tar: l'ingegnere «nel 2015 predisponeva la documentazione di gara relativa alla gara medesima (il cui bando veniva pubblicato nel dicembre 2015) prevedendo la contesta equiparazione fra le pregresse esperienze tranviarie e filoviarie (mai riconosciuta precedentemente), compreso il Piano economico finanziario simulato da utilizzarsi a cura della stazione appaltante per la fissazione della base d’asta e la valutazione di sostenibilità delle offerte: quest’ultimo atto segreto, non inserito nella documentazione di gara e non osteso benché richiesto dalle parti». Tanto basta al Tar per poter dire chiaramente che «la commistione di ruoli dell’ingegnere nella vicenda procedimentale oggetto del giudizio è, quindi, evidente e incontestabile».

Conflitto d'interessi, ma anche violazioni di legge relative alla partecipazione di Busitalia alla gara. Il Tar, così come rilevato da Tep nel ricorso, sottolinea che la società del Gruppo Ferrovie dello Stato «allo scadere del termine di legge non comprovava il possesso dei requisiti tecnici di cui alla richiesta ex art. 48 avanzata dall’Amministrazione e che vi ha invece adempiuto solo con le successive produzioni del 22 agosto, a temine già spirato». Insomma, Busitalia, che era in gara in associazione temporanea d'impresa con Autoguidovie, avrebbe dovuto essere esclusa.

Invece, ha partecipato. E ha vinto. Con una valutazione record: 100 punti su 100, contro gli 84,800 di Tep e i 64,238 di Tper. Ma come è stata fatta la valutazione che ha portato a quei risultati? In modo «generico», secondo i giudici amministrativi, e con l'«evidente omissione di una congrua motivazione». Inconsistenti, invece, per il Tar, i rilievi di Tep nei confronti di due componenti della commissione giudicatrice per una presunta imparzialità: «La censura è infondata - si legge nella sentenza - atteso che si risolve nell’esposizione di elementi di fatto, consistenti in pregresse esperienze lavorative..., datate e da ritenersi non inusuali in un ambito professionale non estremamente vasto come quello dei consulenti in materia di Tpl (Trasporto pubblico locale)».

Ma sulla trasparenza della gara la partita è aperta. La procura di Parma unirà al fascicolo d'inchiesta la sentenza del Tar. E la Corte dei conti potrebbe entrare in campo a breve.