Cecchini: «Me ne vado, hanno vinto loro»

Marco Bernardini

Si arricchisce di un nuovo capitolo, l’ennesimo triste atto di una vicenda paradossale, la storia di Emanuele Cecchini. L’ex allenatore del Borgo San Donnino in Promozione, nonostante fosse già stato riconfermato a parole dalla dirigenza, si vide costretto un paio di settimane fa a rassegnare le dimissioni: mancanza di fiducia dovuta al fatto che, stando al parere del ds Tito Cavalieri, «non avrebbe potuto assicurare un impegno ed una presenza costanti» a causa della tragedia familiare che lo ha colpito (la scomparsa della giovane compagna Michela, mamma di suo figlio Giacomo, quattro anni).

Con un post pubblicato sul suo profilo Facebook è lui stesso a dare l’annuncio - non senza un pizzico di amarezza, delusione e polemica - che entro la fine dell’estate dovrà abbandonare Fidenza per rientrare nella natìa Pesaro.

«Alla fine hanno vinto loro - così recita il testo - i benpensanti del calcio che a priori hanno deciso cosa era giusto o sbagliato per me. A fine agosto lascerò Fidenza. Torno dove sono cresciuto, circondato dagli affetti di una vita, sperando di ricominciare una vita. Saluto tutti quelli che mi hanno voluto bene e sono stati al mio fianco in questo anno di vita fidentina».

Una decisione sofferta ma inevitabile per il tecnico marchigiano, legata anche alla difficoltà di trovare un lavoro compatibile con quello di arredatore molto più in voga e ricercato nelle sue terre d’origine.

«Avevo fatto di tutto per rimanere qua prendendo anche la residenza e rinnovando il contratto d’affitto - spiega Cecchini, classe ‘74, che si era trasferito a Fidenza nell’agosto dello scorso anno - volevo tenere il piccolo vicino ai suoi nonni ma, in assenza di una stabilità economica per me e la famiglia, ho dovuto rivedere in fretta i programmi. Prima o poi sarei comunque tornato a casa ma il divorzio dal Borgo è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso ed ha di sicuro accelerato la mia scelta: qui consideravo il calcio una fonte di divertimento, passione, distrazione e guadagno in un ambiente che mi aveva accolto benissimo. Mi ero integrato alla perfezione, è un peccato doversene andare per ragioni di forza maggiore».

Ma al Borgo San Donnino e nella comunità borghigiana lascia un ricordo indelebile. «Sono rimasto in ottimi rapporti con il dg Faroldi (che, a sua volta, ha dato le dimissioni dall’incarico), il preparatore dei portieri Gasparini, l’allenatore della Juniores Regionale Craviari e lo “storico” dirigente Ramenzoni che mi hanno dimostrato affetto e vicinanza. A prescindere da tutto continuerò a tifare per il Borgo, la squadra che sento ancora mia».

E non è escluso che presto possano arrivare nuove opportunità in ambito professionale. «Sono stato contattato da una Scuola Calcio Milan a Gatteo Mare ma spero di trovare una squadra tra i “grandi” entro Natale».