Cibo scolastico, proteste anche a Parma
Il caso del "panino penoso" di Fidenza ha fatto alzare anche altre voci. Voci dalla città, stavolta: di chi ha letto la vicenda sulla Gazzetta online e ha inviato altre segnalazioni a tema.
«Anche nella scuola elementare frequentata da mio figlio, con mensa a gestione Camst, abbiamo rilevato diverse cose che non andavano – racconta una mamma, presidente della commissione mensa dei genitori -. Abbiamo fatto l'ultimo dei sopralluoghi consentiti la settimana scorsa. In menù c'era una pasta alle verdure che era veramente immangiabile. Ci immaginavamo il sugo come un ragù di verdure, o con verdure a pezzi, invece era frullato stile passato di verdure: i bambini ormai lo conoscono e non l'hanno nemmeno assaggiato». Risultato: primo piatto interamente nei rifiuti.
«Ma è andata peggio il giorno successivo – aggiunge -. Un alunno ha trovato un pezzetto di metallo nella pasta al pesto. Qui non siamo più a discutere del sapore, questo è un episodio grave. Abbiamo mandato una segnalazione in Comune, all'ufficio ristorazione, sappiamo che la mail è arrivata ma non abbiamo ricevuto risposta».
Nei mesi precedente la tecnologa che accompagna i genitori nelle visite avrebbe invece rinviato al mittente, segnalandoli come non conformi, una «insalata salatissima e un pollo quasi crudo». «Insomma, qualche problema c'è- continua la mamma – e teniamo conto che purtroppo le nostre visite sono annunciate. L'anno prossimo, invece, sfrutteremo la nuova possibilità di andare a sorpresa. Mio figlio, ad esempio, dice che quando ci siamo noi danno il doppio della pasta e passano per il bis del secondo».
Recentemente la mail all'ufficio ristorazione è stata inviata anche per uno dei casi di bambini che necessitano di dieta speciale a causa di allergie alimentari. «Mia figlia ha un problema importante, per cui è in cura – spiega una madre -. Abbiamo prodotto una documentazione lunghissima e accurata per dimostrarlo, ma diverse volte i piatti sono arrivati sbagliati. In due casi, l'ultimo 20 giorni fa, è stata la bambina ad accorgersene: ha tolto la parte di cibo contaminata da ciò che non può mangiare. Ma la sicurezza in questi casi non c'è e non sai se basterà per evitarle reazioni e la somministrazione necessaria di cortisone. E anche per farci decidere a cuor leggero di lasciarla mangiare in mensa con i compagni...».r.c.