Con Busitalia tornerà Mauro Piazza: "I timori per il personale? Solo terrorismo"

Francesco Bandini

Salvo sorprese e clamorosi capovolgimenti per effetto di eventuali sentenze che dovessero arrivare, Busitalia prenderà il posto di Tep nella gestione del servizio di trasporto pubblico di Parma e provincia. E la società del gruppo Ferrovie dello Stato ha già il nome della persona da mettere al vertice della newco che dovrà essere costituita. Si tratta di un parmigiano, con una lunghissima esperienza in Tep: il nome è quello di Mauro Piazza, 58 anni, già direttore tecnico e di esercizio dell'azienda di trasporti.

È lui stesso a confermarlo, raggiunto al telefono dalla Gazzetta: «Mi è stata chiesta nei mesi scorsi la mia disponibilità a fare il direttore generale nel caso in cui Busitalia avesse vinto la gara e io quella disponibilità l'ho data». Piazza parla da Bari, dove dal novembre scorso è direttore di esercizio della locale azienda pubblica di trasporti extraurbani. E tiene a precisare: «Non ho partecipato alla stesura dell'offerta presentata da Busitalia per la gara, quindi non ho dato alcun contributo ad alcun concorrente di Tep, né avrei potuto farlo, visto che all'epoca lavoravo ancora in Tep».

Per Piazza si tratterebbe di un ritorno clamoroso. Nel 2013, all'inizio della presidenza Rubini (il presidente nominato dall'amministrazione Pizzarotti), era stato allontanato dall'azienda per una serie di motivazioni, la principale delle quali riguardava la mancata interruzione del servizio di trasporto per il Parma calcio dopo i ripetuti ritardi nei pagamenti. In seguito era stato reintegrato, anche se con un ruolo più defilato in una società minore del gruppo Tep: Tep service, che si occupa di manutenzioni. E ricorda: «Prima di dare la mia disponibilità a Busitalia, mi sono più volte messo a disposizione di Tep, ma hanno ritenuto che non servissi più».

Piazza ribadisce che quello di direttore generale è un incarico che gli è stato proposto, ma che ancora di ufficiale non c'è nulla. Precisato questo, alcune cose tiene a dirle rispetto all'atteggiamento di Tep dopo l'esito della gara. E anche con molta chiarezza. «La mia sensazione – osserva – è che Tep in questo momento stia esagerando nel porsi come unico soggetto a tutela dei lavoratori, del servizio e del territorio. Nei fatti ha dimostrato di non saper tutelare la cosa più importante che doveva tutelare, e cioè l'azienda stessa, perché alla fine le ha fatto perdere la gara e, se non ci saranno clamorosi cambiamenti, Tep chiuderà i battenti dopo oltre 70 anni di storia. Questo è quello che hanno fatto e di questo dovrebbero un po' vergognarsi». Parole dure, che Piazza confida di pronunciare «con dispiacere, perché alla Tep ho dato anima e corpo, vi ho passato anni meravigliosi e vi ho incontrato persone straordinarie, che ne hanno fatto la storia. E che qualcuno questa storia adesso la cancelli e si faccia paladino dei valori di quell'azienda, è qualcosa che mi fa venire la nausea».

I timori sollevati da più parti per l'arrivo del nuovo soggetto gestore del servizio di trasporto? «Si sta facendo del terrorismo nei confronti del personale: la clausola sociale garantisce tutti i dipendenti, che quindi non devono avere alcun timore». È vero che i dipendenti assunti dopo il 31 dicembre 2015 non hanno la garanzia della riassunzione, ma Piazza osserva che «non mi risulta siano 36, ma solo 12: quelli assunti a gennaio. Ma è stata la Tep a dimostrarsi irresponsabile, assumendo 12 persone sapendo di avere di fatto già perso la gara». Garanzie anche sul fronte dei subappaltatori: «Sicuramente sarà garantita la continuità del servizio da loro coperto, e comunque per quanto mi riguarda vedo la necessità di coinvolgere uomini e mezzi che oggi fanno quel servizio: anche se non godono delle clausole sociali come i dipendenti Tep, vanno comunque tutelai e garantiti».

Per quel che riguarda il servizio, «sarà gestito secondo un contratto blindato, sul quale vigilerà Smtp e di sicuro non potrà esserci nessun peggioramento rispetto ad oggi, ma potrà solo migliorare: rimarrà un servizio di eccellenza». Piazza respinge le contestazioni secondo cui l'offerta di Busitalia non sarebbe sostenibile. «Anche Tep ha previsto un piano di investimenti enorme nella propria offerta: quello di Busitalia credo sia il 20 o 30% in più, non certo il doppio come dice Tep, quindi pienamente sostenibile. E anche il ribasso fatto da Busitalia è del 3,89% rispetto al 3% di Tep, quindi non molto diverso». Il fatto, osserva, è che «Tep ha perso proprio là dove doveva stravincere, ovvero i progetti tecnici: ce n'erano sette e Tep ha vinto solo in un caso. Tep aveva la possibilità di dimostrare le proprie capacità, ma non è riuscita a farlo».

Più in generale, Piazza rassicura sulla strategia di Busitalia: «Fa parte del gruppo Ferrovie dello Stato, un gruppo totalmente pubblico, che come avviene in altri Paesi europei vuole diventare un operatore del servizio su gomma, cosa che sta già facendo in varie realtà: perché i servizi di trasporto devono essere sempre più integrati. In questa strategia, Parma ha una valenza importante, su cui vogliono fare bene e dimostrare che anche un sistema integrato gomma-ferro, con un unico gestore, può offrire ottime sinergie e servizi migliori».