Dopo San Valentino arriva San Faustino, protettore dei single e... di Sorbolo

Dopo dopo San Valentino arriva San Faustino (e il fratello san Giovita), il protettore dei single ma anche di Sorbolo. Perchè i single? Perché secondo la tradizione e la leggenda il santo aiutava le giovani ragazze a incontrare il proprio amore. Non solo, il Faustino appunto deriva da da Fausto, fortunato, e come tale adatto a propiziare la ricerca dell’ anima gemella a chi non ce l’ ha. Ma sembra più probabile che ci sia un aspetto commerciale dietro questa "apparente" coincidenza: la ricorrenza infatti arriva il giorno dopo la festa degli innamorati, quindi è stata colta la palla al balzo.

Chi è San Faustino (e San Giovita)

San Faustino e San Giovita erano due nobili bresciani diventati cavalieri. Nel II Secolo furono convertiti e battezzati da Sant'Apollonio, (all'epoca) vescovo di Brescia. Furono  impegnati nell'evangelizzazione ed erano efficaci predicatori tanto che il vescovo nominò Faustino presbitero e Giovita diacono. Era il periodo della persecuzione voluta da Traiano, questo non li rese molto simpatici in zona. Anzi. L'imperatore Adriano, arrivato dopo, non cambiò rotta e ordinò di continuare nella persecuzione. Faustino e Giovita, di certo, non smisero la loro attività di evangelizzazione e furono incercerati. Intanto l'imperatore, di ritorno dalla Gallia, si fermò proprio a Brescia.  Proprio lui chiese ai due giovani di adorare il dio sole, ma essi si rifiutarono. Adriano ordinò che fossero dati in pasto alle tigri e ai leoni, ma queste belve, in gabbia con loro si accovacciarono mansuete ai loro piedi. Venne ordinato che i giovani fossero messi al rogo. Ma anche qui il fuoco non toccò nemmeno i loro vestiti. Vennero messi in carcere (e torturati) a Milano e poi a Roma, dove furono dati in pasto a tigri e leoni nel Colosseo.  Anche stavolta le belve non li toccarono. Furono imbarcati e mandati a Napoli: al loro passaggio una tempesta si tranquillizzò. Venne deciso di abbandonarli in mare su una barca: l'imbarcazione tornò a riva spinta dagli angeli.  Nulla da fare: troppa gente si convertiva alla notizia di questi miracoli. Venne deciso per la decapitazione a Brescia proprio il 15 febbraio. Faustino e Giovita divennero i santi patroni di Brescia nel 1438: durante l'assedio dei milanesi, il 13 dicembre 1438, secondo la leggenda, i due santi apparvero sulle mura della città e aiutarono i bresciani a vincere i milanesi respingendo le palle delle cannonate a mani nude.

Sorbolo

I due Santi sono patroni anche di Sorbolo dove, secondo la tradizione, avrebbero sostato durante l'ultima deportazione verso Brescia.