Il rettore: «Voglio fare il blitz: se riusciamo, è una grande manovra»

Georgia Azzali

Parla di «errori» nella lettera d'addio, Loris Borghi. Ma nessun cenno a quelle telefonate con Guido Fanelli, il «boss» della terapia del dolore finito ai domiciliari. Non una parola su quei colloqui intercettati nel giugno di due anni fa. Perché è lui, il rettore, a contattare per primo l'allora direttore della 2a Anestesia del Maggiore. Fanelli non riesce a rispondere, così richiama Borghi poco dopo. E il numero uno dell'Ateneo chiarisce subito il suo piano: «... mi è venuta voglia di fare un blitz, il blitz si chiama Massimo Allegri». Il ricercatore che sarà trasferito in pianta stabile all'Università di Parma. L'origine di tutti i guai per il rettore.

Abuso d'ufficio, questo il reato contestato a Borghi. E' l'accusa che condivide in concorso con Fanelli e Allegri, ma anche con Pierfranco Salcuni, direttore del dipartimento di Scienze chirurgiche dell'Università, e con due dipendenti dell'Ateneo, Gianluigi Michelini e Giorgetta Leporati. Aveva ragione il rettore, quando subito dopo gli arresti di otto giorni fa, disse che Allegri era già a Parma, prima del concorso finito nel mirino, come ricercatore, oltre che come medico in servizio nella 2a Anestesia. Collaboratore di Fanelli, era qui dal 2014, ma grazie a una convenzione stipulata con l'Università di Pavia, da cui il medico dipendeva. E quell'accordo, in base alla legge, non poteva superare i cinque anni. Quindi, il posto di Allegri all'Università di Parma era a tempo determinato. Ma il ricercatore, sottolinea il pm nella richiesta di custodia cautelare, è uno che sa attrarre «notevoli somme di denaro, basti pensare ai grant per la ricerca vinta, progetto europeo PainOmics (2013-2018) finanziato con 6 milioni di euro per lo studio di predittori genomici del mal di schiena e ancora Nanotecnologie e dolore acuto (2012-2016), progetto finanziato dal ministero della Salute con 350.000 euro».

Insomma, un ricercatore da non perdere. Così «prezioso», secondo l'accusa, da predisporre un regolamento su misura per consentirgli di rimanere. «Chiamarlo! - dice Borghi a Fanelli nella telefonata del 14 giugno 2015 -. Cioè in modo che lui sia qua, non più semplicemente in virtù della Gelmini (la legge Gelmini, ndr), ma sia trasferito». E  Fanelli «sottoscrive»: «Esatto!». Poi Borghi sottolinea: «Definitivamente all'Università di Parma!».

Ma bisogna organizzarsi per costruire il concorso ad hoc. E il rettore dà indicazioni precise a Fanelli: «Allora lui dovrebbe andare... e chiamare Michelini (dirigente del Personale dell'Ateneo, ndr)... digli che lo chiama a mio nome... perché Michelini... sa già tutto... verifichi la reale possibilità perché io, addirittura per lui, ho... in modifica il prossimo Senato e cda». Borghi spiega che il consiglio d'amministrazione deve essere d'accordo per far andare avanti il trasferimento, ma «se riusciamo - sottolinea il rettore - è una grande manovra». Per   poi guardare anche avanti: «... da lì, agevolmente, fra un anno o due adesso vedremo... per arrivare alla associatura». E Fanelli esulta: «Certo, certo!».

Ricercatore, poi professore associato: il rettore e Fanelli disegnano la carriera di Allegri. Poi, il primario si affretta a chiamare il suo collaboratore per annunciargli la novità. E va subito al punto: «M'ha chiamato il rettore, che ha architettato una cosa per te, che secondo me è perfetta: togliamo la convenzione, vieni trasferito come ricercatore all'Università di Parma, in modo che per la tua associatura, poi dopo abbiamo lo zero due».

E' una corsa contro il tempo, però. Perché tre giorni dopo il rettore deve portare il nuovo regolamento davanti al cda. Ma Allegri è all'estero, così il 15 giugno Borghi richiama Fanelli e gli dice: «Fai una cosa però, Guido, visto che lui è via... fai tu un salto da Michelini.... con il suo.... eh... hai un suo curriculum?... Vai tu e parli tu con Michelini... perché io giovedì 18 porto il problema in cda».

E' talmente urgente la cosa, che Fanelli chiama Allegri in Canada, quando là sono le 3 del mattino. Il messaggio è chiaro: «Adesso mandami subito il curriculum aggiornato». Il medico provvede subito. Poi, tutto va come previsto: Michelini emana il regolamento per il trasferimento di ricercatori a tempo indeterminato, il Senato accademico approva e il 24 giugno anche il cda dà il suo via libera, ma prima Fanelli si premura di inviare il regolamento ad Allegri, affinché sia lui stesso a preparare la richiesta di trasferimento.

Così, il braccio destro del professore diventa un ricercatore effettivo dell'Ateneo parmigiano. E' lo stesso rettore che, il 2 agosto 2015, comunica il sì ufficiale a Fanelli con un sms, che poi viene girato anche ad Allegri: «Caro Guido e caro Massimo, non so se avete saputo, ma il cda del 29 ha approvato tutto per il trasferimento. Ciao». Firmato Loris.