Parma qualificato ai quarti: alle 15,30 il sorteggio della prossima avversaria dei crociati

Paolo Grossi

La gara

Eccolo: in un momento decisivo, da dentro o fuori, il Parma ieri sera ha saputo mostrare quello che si è sempre pensato potesse essere il suo vero volto. Una squadra forte nelle individualità, ben organizzata, capace di leggere i momenti della partita e, finalmente, anche fisicamente più in palla degli avversari. Il Piacenza, che aveva ottimamente impressionato nel match di andata quando però aveva impostatola sua condotta sulla prudenza, ieri sera non è mai andato vicino alla clamorosa qualificazione. Ora la speranza, che speriamo si materializzi, è che questo sia il Parma che vedremo anche nelle prossime partite, perché se così fosse ci sono grandi chance che possa arrivare fino in fondo, al traguardo che si è prefissato.

Senza Scozzarella
La formazione iniziale del Parma ha presentato una sorpresa: non Mazzocchi, schierato esterno basso a destra al posto di Iacoponi, a sua volta accentrato a sostituire l'infortunato Lucarelli. Si tratta di Corapi che prende il posto di Scozzarella a certificare probabilmente il naufragio del progetto-play maker. Le caratteristiche dell'ex Trapani, il cui valore, si badi bene, è difficile discutere, non s'armonizzano con la struttura attuale della squadra e con le prerogative del campionato. Al Parma nessuno regala spazi, e contro certi bunker non puoi entrare con passaggi filtranti o eleganti geometrie. Meglio allora, ha pensato D'Aversa alla vigilia di questo match, la corsa e l'interdizione di Corapi che, garantendo loro più copertura, possono anche rendere più fattibili le incursioni in avanti dei due mediani.

Ospiti con il 4-3-3
Anche nel Piacenza alcune novità: fuori l'acciaccato Abbate e il deludente (domenica) Nobile e spazio a Matteassi e Franchi, elementi esperti e fedelissimi di Franzini. La novità vera però è che, trovandosi a dover vincere a tutti i costi, il tecnico ospite torna al 4-3-3 con cui la squadra aveva fatto bene nel girone d'andata. Nell'ottica di due squadre speculari e quindi di duelli individuali che diventano determinanti, Matteassi e Franchi si oppongono a Scaglia e Mazzocchi, cioè due terzini non di ruolo. Insomma, il Piacenza se la gioca a viso aperto e toglie gli ultimi alibi al Parma. Tra l'altro i biancorossi partono con grande determinazione e nei primi minuti i gialloblù sembrano sorpresi e stentano a uscire palla al piede dalla loro metà campo. Saber ha l'incarico, pur partendo dalla zona dell'interno destro, di andare cercare spazi in quella del trequartista, «occupandosi» da vicino di Corapi, compito in cui si alterna con Cazzamalli. La spinta del Piacenza produce solo un tiro da fuori di Pergreffi, bloccato in due tempi da Frattali.

I crociati lievitano
Il Parma, verso la mezz'ora, comincia a prendere campo e da sinistra Scaglia mette in mezzo, su azione e su piazzati, alcuni ottimi cross che però non danno gli esiti sperati. Si ha la sensazione che pian piano l'intelaiatura del Piacenza cominci a scricchiolare. Cazzamalli è la controfigura pallida dell'uomo-ovunque ammirato domenica al Garilli. I crociati in questa fase accorciano e anticipano a centrocampo non lasciando mai ripartire gli avversari. Nonostante questa confortante crescita sul piano del gioco l'unica insidia per Miori è una botta da posizione defilata sferrata da Nocciolini e che il portiere alza sulla trasferta. All'intervallo il bilancio è positivo perché il Parma dopo un iniziale tentennamento si è rivelato padrone del campo. Resta ovviamente l'incertezza legata al risultato in bilico, ma per il Piacenza non sembra facile vincere questa partita. Il caldo è un'altra incognita per quanto, fiaccando la resistenza di qualche elemento, potrebbe alterar egli equilibri sviluppatisi in campo nei primi 45'.

Uno-due decisivo
Alla ripresa Franzini cambia subito: fuori Saber, dentro Nobile che fa l'esterno sinistro alto nel 4-2-3-1 in cui Matteassi è dalla parte opposta. Al 5' nitida palla con sfera colpita di testa da Scavone su bel cross di Mazzocchi ma palla alta. E' l'avvisaglia del gol che arriva all'8' con un contropiede da manuale condotto da Scaglia in fuga a sinistra sul cui cross Nocciolini irrompe sul palo più lontano e insacca in spaccata. Il Piacenza prova a reagire ma non crea pericoli dalle parti di Frattali, limitandosi a raggranellare quattro calci d'angolo senza seguito in pochi minuti. Al 27' poi cala la saracinesca sul match quando Sciacca, anticipato da Corapi, lo stende. E' il secondo giallo per il difensore biancorosso che lascia i suoi in dieci. Incredibile al 32' il gol che si mangia Baraye, liberato da Calaiò davanti al portiere. Ma gli ospiti sono ormai alle corde e i crociati non soffrono più e anzi raddoppiano con un altro contropiede coast to coast: Calaiò rimette con una girata d'istinto la palla sulla corsa di Baraye che stavolta, partito dalla sua metà campo, a tu per tu con Miori non sbaglia e raddoppia.

Le prospettive
Onore al Piacenza, ma soprattutto al Parma che in una serata delicata ha superato un esame di maturità psico-fisica molto importante. La mentalità operaia applicata al talento individuale quasi sempre di categoria superiore produce un rendimento difficile da pareggiare per le altre squadre di questa categoria. Adesso però in lizza restano le migliori, e non c'è tempo per compiacersi.

Le pagelle

FRATTALI 6,5
Il Piacenza gli fa un solo vero tiro, e lui non ha problemi. Poi però nella ripresa quando piovono palloni in area è perfetto nelle uscite alte.

MAZZOCCHI 7
Quello del terzino non è il suo ruolo preferito ma lo interpreta con straordinaria generosità ma anche insolita lucidità. Un'ottima prestazione.

MESSINA
Torna in campo nel finale dopo mesi ma non si emoziona.

IACOPONI 7
Una gara senza sbavature, a sigillare qualsiasi spiffero venisse a crearsi da quelle parti. Di testa, di piede, in anticipo, in contrasto, sempre impeccabile.

DI CESARE 6,5
Non ha fatto rimpiangere il capitano, mettendo in campo esperienza, regia difensiva e fisicità. Solo il piede in fase di impostazione non è quello del capitano...

SAPORETTI
Pochi minuti, ma è confortante rivederlo in campo perché chissà che non ci sia bisogno anche di lui d'ora in avanti.

SCAGLIA 7,5
Per noi il migliore perché straordinariamente redditizio nelle due fasi. E' stato lui a trascinare il Parma dopo gli iniziali balbettii, con incursioni e cross che hanno fatto a fette il Piacenza. Dulcis in fundo, la fuga per la vittoria, con cross al bacio per Nocciolini.

MUNARI 6,5
Stavolta il centrocampo ha vinto la sfida con il reparto avversario e lui è stato importante sia con il fisico che con il mestiere. Nei calci piazzati poi, almeno in difesa, ha rappresentato una garanzia.

CORAPI 6,5
In campo a sorpresa non prova neanche a fare il regista, interpreta il ruolo in modo più dinamico e meno geometrico. Non ha i piedi di Scozzarella ma più corsa e più grinta. E in questo momento servono proprio queste cose.

SCAVONE 6,5
Lavoro oscuro per frenare Saber, che poi esce dopo 45'. Il fatto che il risultato sia sempre positivo gli suggerisce prudenza negli inserimenti, in modo da non regalare mai spazi pericolosi agli avversari.

NOCCIOLINI 7
Primo tempo in cui scocca l'unico tiro in porta ma si muove in modo abbastanza farraginoso. Nella ripresa con l'aumentare degli spazi si diverte di più e segna il gol che sigilla la qualificazione.

EDERA
Anche stavolta subentra e anche stavolta sfiora il gol con una giocata identica a quella di domenica, solo che in questo caso il suo bolide sfila alto sulla traversa.

CALAIO' 7
Con la fascia di capitano al braccio, non è riuscito a segnare, e non ci è neanche andato vicino. Ma è stato impressionante per generosità, capacità di addomesticare la palla e per i due assist serviti a Baraye, uno sfruttato e uno gettato alle ortiche. Una prova di assoluto livello: quando gioca così anche se non segna è insostituibile.

BARAYE 6,5
Per un'ora disarmante: perdeva tutti palloni, mai uno spunto vincente, conclusioni malamente abbozzate. Si pensava fosse condizionato dall'acciacco muscolare che lo ha tenuto in dubbio fino all'ultimo. Invece è rimasto in campo 90 minuti, ha segnato il 2-0 dopo uno sprint di 50 metri ma prima aveva sciupato un incredibile occasione per il 2-0. L'avesse rimessa in mezzo a Edera il ragazzo avrebbe segnato a porta vuota.

All. D'AVERSA 7
Ha insistito con il 4-3-3 e i fatti gli hanno dato ragione. Ha fatto la scelta coraggiosa di escludere Scozzarella e anche lì ci ha visto giusto. La sua squadra ha dominato pe rpiù di un'ora, ma soprattutto ha saputo dimostrare sul campo la superiorità tecnica che tutti le riconoscevano. In questa stagione non è successo così spesso e in questo campionato, bisogna ammettere, non è sempre facile. Tra le note più positive la brillantezza fisica e la resistenza messe in mostra dai suoi uomini: sono qualità che promettono bene per i prossimi impegni. A questo punto farà bene a non disperdere energie ascoltando e leggendo critiche che poi lo amareggiano: pensi a completare il suo lavoro e a rispondere con i fatti come gli è riuscito ieri sera. Così poi i commenti gli risulteranno più graditi.