Viale Duca Alessandro "Lampioni spentida un anno, aumentano i furti"
Chiara Pozzati
«Lampioni bui (da un anno), caos nelle gare d’appalto e furti serviti su un piatto d’argento».
Il casus deflagra in viale Duca Alessandro, cuore elegante del Cittadella, dove alcuni residenti insorgono chiamando il giornale.
«La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la razzia a bordo di un’auto parcheggiata nell’oscurità – spiega una lettrice coi nervi a fior di pelle -. La vettura è stata forzata e ripulita della radio e di altre apparecchiature e il valore del bottino è di alcune migliaia di euro. Per carità, i topi d’auto entrano in azione ovunque, ma siamo convinti che l’oscurità li agevoli. E’ da un anno che segnaliamo questo guasto – rincara la dose la residente, che si fa portavoce di un folto gruppo di parmigiani – ma nessuno ha mosso un dito».
Oltre alla riparazione lumaca c’è un altro aspetto che proprio non va giù agli abitanti di viale Duca Alessandro: «Abbiamo fatto la spola tra il Duc e Iren, in un vorticoso rimpallo di responsabilità. I primi dicevano che spettava agli altri. Quest’ultimi ci rispedivano al mittente. Tutto questo fino a qualche giorno fa, quando abbiamo scoperto che a occuparsi dei guasti all’illuminazione pubblica non è più Iren e nemmeno Cpl. Ma allora a che santo dobbiamo votarci?».
Facciamo un passo indietro. Ad essere sprovvisti di luci sono i due pali della luce dirimpettai, uno all’altezza del civico 54, l’altro di fronte al civico 87. Proprio qui si è consumata la razzia sul quattroruote.
Ma nella via se ne contano almeno altri quattro. Qualcuno lo definisce un pasticciaccio dei cinque stelle, perché – va detto – da tempo non è più Iren a farsi carico delle luci cittadine. Proprio dei giorni scorsi è la notizia dell’aggiudicazione della gara d’appalto per la gestione dell’illuminazione pubblica. Per 18 anni sarà la «Gemmo», società per azioni del vicentino, a far fronte alle luci sulle strade di Parma. Tutto dopo un periodo complesso. Lo scorso 20 luglio l’ente di piazza Garibaldi ha pubblicato una determina che affidava la gestione del servizio all’associazione temporanea di impresa guidata dalla danese Hesalight, con sede a Roskilde, e composta dalle italiane Cpl Concordia e dal Consorzio Citea, per un importo pari a 28 milioni 871 mila euro, sufficiente a coprire il periodo compreso fra agosto 2016 e luglio 2034. La presentazione di alcuni ricorsi da parte delle altre aziende che avevano partecipato alla selezione aveva temporaneamente bloccato l’assegnazione del servizio alla prima classificata. Assegnazione che poi non si è più potuta concretizzare a causa del successivo fallimento della capogruppo Hesalight, tanto che il 20 dicembre 2016 il Comune aveva annullato l’aggiudicazione e l’impegno di spesa. Ora l’ente è riuscito ad assegnare il servizio alla seconda classificata, cioè alla «Gemmo»: la società dovrà gestire l’illuminazione pubblica fino agli inizia del 2035. Dalle carte torniamo agli abitanti in carne ed ossa, che gridano allo scandalo: «A causa di questi pasticciacci burocratici a farne le spese sono i cittadini».