Addio a Filippo Cavallina
Lorenzo Sartorio
Da montanaro doc amava tantissimo i suoi monti, la sua vallata, quei boschi e quelle praterie che dipingono di magia la Val Taro. Filippo Cavallina è deceduto improvvisamente nei giorni scorsi a soli 52 anni stroncato da un arresto cardiaco.
Nativo di Bedonia, di antica famiglia del posto, il padre Camillo era un dipendente della Banca Popolare bedoniese, la mamma Gianna, originaria di San Secondo, era un’ impiegata mentre la zia paterna fu la titolare della farmacia del paese. Come pure i suoi avi gestirono per anni la Farmacia Cavallina di via Emilia Est. Attivo nel settore metalmeccanico, lavorò alle dipendenze di varie aziende private.
Persona buona, leale, generosa, con un carattere aperto, solare, disponibile con tutti, Filippo, amava tantissimo la compagnia, la sua terra e le sacre cime dei suoi monti amici. I passatempi preferiti erano i suoi tre cani che, abitualmente, lo accompagnavano nella giornaliera passeggiata sullo Stradone dove risiedeva, come pure amava tantissimo i viaggi che effettuava ogni anno con la moglie, specie negli Usa. Ma appena poteva, Filippo, si recava nella sua casa di Bedonia dove si dedicava alla cura dell’ orto e del giardino e frequentava quei posti e quella gente che gli ricordavano gli spensierati anni dell’infanzia e dell’adolescenza.
Come pure, nella stagione propizia, si trasformava in un esperto fungaiolo come la maggior parte dei valtaresi. Era legatissimo alla famiglia: alla moglie Barbara, dipendente dell’Azienda Ospedaliero Universitaria, agli adorati figli Luca, dipendente della Agugiaro & Figna Molini, Alex assistente arbitrale in serie C, alla mamma Gianna, al fratello Paolo, alla cognata Daniela ed alla nuora Irma che, a breve, gli avrebbe dato la grande gioia di una nipotina.
Tifoso del Parma era più che altro un grande tifoso del figlio Alex, emergente promessa della sezione arbitri di Parma, che seguiva ogni domenica nei vari stadi quando andava ad arbitrare.