Borgotaro, carnevale insanguinato
BORGOTARO
Un bicchiere di troppo? La voglia di far baldoria in una sera di festa trasformata in un caso giudiziario? Di sicuro la notte brava di un trentenne marocchino in pieno carnevale si è concretizzata in un paio di manette che non hanno nulla a che fare con una mascherata. E tanto meno con uno scherzo. E' stato convalidato ieri pomeriggio in tribunale a Parma, davanti al giudice Adriano Zullo e al pm Massimiliano Sicilia, l'arresto di un cittadino straniero che alle due della notte di venerdì, mentre a Borgotaro impazzava il giovedì grasso ha - secondo l'accusa che lo fatto finire nei guai - minacciato con un coltello due clienti del bar Il Capriccio in via Bottego. Stando a quanto emerso, l'uomo, visibilmente ubriaco, si era aggrappato al gazebo allestito fuori del bar, mettendosi poi a discutere con due clienti moldavi, zio e nipote.
Per mettere fine alla discussione, che rischiava di assumere toni sempre più accesi, era intervenuto il titolare del bar che aveva invitato il nordafricano a finire di bere la sua birra e ad andarsene. Apparentemente rientrato in carreggiata, l'uomo se ne era in effetti andato. Ma in realtà, la sua non era stata una ritirata: ma solo un'uscita di scena temporanea.
Dopo pochi minuti, infatti, mentre l'allegria del carnevale continuava a contagiare il paese, era tornato al bar: ma con sè aveva un coltello da cucina. Vedendo l'arrivo dell'uomo armato e deciso, i due moldavi avevano cercato di disarmarlo: ne era nata una colluttazione, conclusasi con il sangue. Uno dei due moldavi, infatti, nel tentativo di togliere il coltello al marocchino si era ferito con la lama a una mano (riportando una prognosi di 5 giorni). Nel frattempo, alla vista del parapiglia, qualcuno aveva provveduto a telefonare ai carabinieri. E i militari, arrivati poco dopo, avevano bloccato il malintenzionato, arrestandolo per lesioni volontarie, minacce e porto abusivo del coltello. Ieri, durante l'udienza di convalida dell'arresto che si è svolta a Parma, il pubblico ministero Massimiliano Sicilia ha chiesto la convalida dell'arresto, mentre la difesa - rappresentata dall'avvocato Andrea Molè - si è opposta, sostenendo che nel caso di specie si trattava di lesioni colpose. Il giudice Zullo ha convalidato arresto, ma si è opposto all'accordo sul patteggiamento a 9 mesi (l'imputato è recidivo) per lesioni colpose, ritenendo che debba procedere per il reato, ben più grave, di lesioni volontarie. A quel punto, il processo per direttissima è stato rinviato a martedì prossimo: a giudicar sarà però un altro giudice, essendosi Zullo già pronunciato, se ne occuperà altro giudice. r.c.