Dal Kazakistan per imparare ad aiutare i disabili
Mara Varoli
Cantano l'«Alleluia» le Sorelle di Maria Stella del Mattino. Perché nel convento di Fontanellato c'è aria di festa. Il vescovo monsignor Enrico Solmi e il medico dello sport Gianfranco Beltrami hanno bussato alla loro porta per incontrare Nikolai Zhavoronkin, testimone di una solidarietà che guarda lontano. Di un ponte che unisce due mondi diversi, la cui distanza è anche colmata dalla «luce» di queste giovani suore, il cui sorriso parla di amore e pace.
Nikolai è qui per aiutare il suo Paese, il Kazakistan, ma soprattutto i bambini di quella terra al confine con l'Asia. Bambini disabili e con gravi problemi di salute che per assurdo vengono esclusi dalla società: «Segregati in casa, non possono nemmeno andare a scuola», dice Nikolai. Ospite nella foresteria del convento, Nikolai è qui per poter seguire un tirocinio di fisioterapia e imparare nuove metodologie per poter alleviare il dolore di quei piccoli. Ed è qui, grazie al professor Beltrami, direttore sanitario del poliambulatorio Fitness Center: «In febbraio insieme al fisioterapista Michele Gatti siamo andati con il Centro universitario sportivo italiano (Cusi) e gli atleti alle Universiade invernali, che si è svolta ad Almaty - spiega Beltrami -. E in occasione di una serata con l'ambasciatore, siamo venuti a conoscenza di una realtà importante, tramite Silvia Galbiati, responsabile di una comunità italiana e cattolica che da anni si occupa di bambini con handicap e della loro riabilitazione. Purtroppo nei percorsi universitari del Kazakistan manca completamente la fisioterapia e gli operatori non possono intervenire con una completa riabilitazione». Il centro si chiama Masp e i volontari oltre ad essere impegnati con i ragazzi si occupano anche di giovani carcerati sia sul piano psicologico che sociale, in particolare per quanto riguarda il reinserimento. «Così insieme a Michele Gatti abbiamo avuto un'idea - continua il professor Beltrami -. E cioè di ospitare un operatore del Masp affinché seguisse un tirocinio al Centro Cardinal Ferrari per imparare le tecniche riabilitative. Nikolai sta infatti acquisendo nuove e importanti metodologie di intervento, grazie ai tutor del Centro di Fontanellato. E quando tornerà in Kazakistan porterà a frutto questi insegnamenti, per il benessere di quei bambini, che ne hanno davvero bisogno: questa è la prima urgenza». Ed è stato merito di monsignor Solmi che Nikolai è ospite al convento delle sorelle di Maria Stella del Mattino: «Insomma - aggiunge il vescovo -, una solidarietà fatta di piccole azioni e piccoli pezzi. Un'idea condivisa dalle stesse suore che hanno subito dato la loro disponibilità ad alloggiare nella foresteria il giovane del Kazakistan. In questo modo, Nikolai porterà a termine il suo tirocinio al Cardinal Ferrari, un centro d'eccellenza, e potrà apprendere sul campo».
«In Kazakistan non esistono i fisioterapisti ma solo i massaggiatori - sottolinea Nikolai -. Io stesso ho una laurea come paramedico e nel centro Masp sono massaggiatore e istruttore di ginnastica correttiva. Per cui, quando ho saputo che c'era la possibilità di venire in Italia e imparare la fisioterapia, grazie al professor Beltrami, ho accettato immediatamente». Nikolai se la cava niente male con l'italiano, perché ha frequentato i corsi di lingua all'università di Perugia: «A Fontanellato mi trovo benissimo - continua il giovane -. Al Cardinal Ferrari sto imparando i fondamenti della riabilitazione neurologica. E questo è importante per i miei bambini, in quanto utile per favorire la loro autonomia. Molti bambini sono sulla sedia a rotelle e molti sono affetti da paralisi cerebrali: i casi gravi sono tanti. Dal momento che a loro è vietato andare a scuola, vivono sempre in casa. Fortunatamente, c'è il nostro centro che organizza diversi corsi. Ma occorre di più: la fisioterapia è necessaria. Qui, a Fontanellato imparo tanto: lavoro dalle 9 alle 16,30 e poi studio, grazie ai miei bravissimi tutor Eralda e Andrea. Per cui, quando tornerò in Kazakistan porterò con me la conoscenza della riabilitazione, ma anche la bellezza della gente di Parma, sempre aperta ad aiutare chi ha bisogno». Non solo, perché Nikolai dal vescovo ha ricevuto un regalo molto speciale: un rosario che arriva direttamente dalle mani di Papa Francesco. E lui ha ricambiato con del buon cioccolato made in Kazakistan.