È morto Rino Silva, gestore delle Piscine Molinazzo
BEATRICE MINOZZI
LESIGNANO Due occhi limpidi e trasparenti di colore azzurro cielo, che non potevano che celare un animo buono e generoso. Un viso segnato dal sole e dal lavoro, sul quale sempre e comunque campeggiava un bonario sorriso. Una scorza dura, che nascondeva però un cuore grande, nel quale c’era spazio per tutti. È così che tutti ricorderanno Rino Silva, pilastro e volto storico delle Piscine Molinazzo di Santa Maria del Piano, la cui improvvisa scomparsa ieri mattina ha fatto calare un velo di tristezza su tutta la Val Parma.
«Ho avuto la fortuna di conoscerlo – afferma il sindaco di Lesignano Giorgio Cavatorta, che tiene ad esprimere vicinanza a tutta la famiglia Silva a nome dell’intera comunità lesignanese –: era una persona unica e aveva un’energia incredibile, che ha saputo trasmettere a tutta la sua famiglia, facendo sì che il Molinazzo diventasse fiore all’occhiello del nostro territorio. Anche per questo, nel 2010, il Comune gli ha conferito la benemerenza civica in occasione della festa patronale di San Michele».
Aveva 78 anni, Rino – che fu anche consigliere comunale nella seconda metà degli anni ‘80 – e la sua vita è sempre stata legata a doppio filo al torrente Parma. È qui che i suoi genitori lavoravano, raccogliendo i sassi dal greto del torrente ed è qui che – ormai 46 anni fa – ebbe un’intuizione che si sarebbe rivelata presto vincente: scavò una grossa buca sulle rive del corso d’acqua (proprio a fianco al maneggio che gestiva già da qualche anno) che diventò presto la «piscina» dei lesignanesi. Da lì a realizzare la prima vasca olimpionica il passo fu breve, ma è stato solo grazie al suo spiccato spirito imprenditoriale e alla sua precisione e costanza che il Molinazzo è diventato quello che è oggi: un’elegante oasi di pace e tranquillità nel cuore della Val Parma.
Era il primo ad arrivare la mattina e l’ultimo ad andarsene la sera e ora che un malore improvviso se lo è portato via, sarà doloroso non scorgere più la sua sagoma a bordo piscina, non sentirsi più rassicurati dalla sua presenza discreta e costante, abituarsi a un’assenza che peserà come un macigno sul cuore di tutti quelli che lo hanno conosciuto. Sarà difficile soprattutto per la sua famiglia: la moglie Renata, i figli Sabrina e Loris, il genero Luca e i nipoti Gabriel e Marcello. Era un legame a doppio filo quello che univa Rino alla sua famiglia. Tutto quello che aveva fatto nella sua vita lo aveva fatto per i suoi figli, per garantire loro un futuro solido e certo. Aveva coinvolto tutti nella gestione della piscina: una gestione familiare, di cui Rino è sempre stato pilastro portante.
La famiglia e il lavoro, prima di tutto, e subito dopo i suoi cavalli. Grande cavallerizzo, la sua abilità in sella lo aveva reso noto in tutta l’Emilia e Blanco, il suo purosangue andaluso, era un po’ come se fosse il suo terzo figlio. Una parata di cavalli accompagnò Rino e Renata nel loro momento più felice, quello del matrimonio, e una parata di cavalli li accompagnerà in quello più triste, quello dell’addio, in occasione dei funerali che saranno celebrati domani, partendo alle 14.45 dalle piscine Molinazzo per la chiesa di Lesignano, dove questa sera alle 21 sarà recitato il rosario.