Massese, la mappa dei pericoli
Enrico Gotti
Non un lampione, non un marciapiede, non le strisce che chiedevano gli abitanti, niente è cambiato rispetto a un mese fa, quando è morto Filippo Ricotti, il diciassettenne travolto da un’auto prima che attraversasse la strada per prendere l’autobus, a Cascinapiano, all’incrocio per Vidiana e Casatico.
Già un giornalista della Gazzetta, Francesco Bandini, era tornato, due settimane dopo e alla stessa ora del mattino della tragedia, a Cascinapiano, constatando di persona la pericolosità di quel tratto di strada per i pedoni.
Oggi la strada provinciale Massese resta come allora, con le sue tante fermate dell’autobus senza protezione, con le strisce pedonali cancellate.
Ecco alcuni punti critici da Parma fino alla montagna, dal campus universitario fino al passo del Lagastrello. L’itinerario è quello della strada provinciale massese (sp 665) fino a Lagrimone, poi, invece di passare per Nirone e la Valcieca, abbiamo preso la strada provinciale che scorre attraverso i paesi principali di questa parte di montagna (Palanzano e Monchio delle Corti, con le loro frazioni), con le sue fermate della corriera, per poi ricongiugersi con la massese a Rigoso, al confine della provincia, al passo del Lagastrello, che porta ad Aulla.
Le strisce pedonali sono una rarità, a volte sono sbiadite, altre volte cancellate del tutto, anche se la strada è disseminata di paesi. Ci sono numerosi «speed check», gli scatoloni arancioni che servono per scoraggiare chi va veloce, ma ormai nessuno rallenta più appena li vede.
All’altezza del campus universitario, ecco le prime fermate dell’autobus, sul marciapiede, con le strisce pedonali, protette e illuminate. Poi, verso località Fontanini spariscono le protezioni, bisogna camminare sul ciglio della strada. Stesso discorso fra Corcagnano e Pilastro, dove presto verrà installato un autovelox dal Comune di Parma. Poi, all’altezza di Torrechiara, all’incrocio con strada della Badia, c’è un attraversamento critico sulla strada massese: i cartelli dicono di rallentare, ma per chiunque attraversare la strada è un pericolo. Stesso discorso a Cascinapiano, dove le auto sfrecciano, non ci sono marciapiedi e le fermate dell’autobus sono in mezzo alla strada; poco più avanti, a Langhirano, c’è una tangenziale dove il limite è di 50 chilometri all’ora, ma sul rettilineo le auto vanno anche al doppio: qui c’è un attraversamento fantasma utilizzato da molte persone, senza strisce e con poca visibilità.
Procedendo verso la montagna continuano le fermate della corriera in mezzo alla strada: all’altezza di Albazzano bisogna stare in equilibrio sul fosso, e così ci sono fermate in pendenza, su montagnole a Cisone e Carpaneto. Lagrimone, in questo, è una frazione diversa: ci sono marciapiedi da entrambi i lati, e le fermate sono al sicuro. Anche a Ranzano è così, ma le tre strisce pedonali segnalate con i cartelli non sono state più rifatte, e lo stesso succede, per le «zebre» sulla strada provinciale a Palanzano e Monchio. Aumenta l’altitudine e aumentano le buche. Ci sono dossi non artificiali, ma creati dagli smottamenti del terreno, avvallamenti che mettono alla prova le sospensioni, e anche guardrail azzoppati, fino ad arrivare al passo del Lagastrello, in una strada che sembra di un’altra epoca.
Nuovo autovelox a Corcagnano
Il cartello blu c’è già, a segnalare agli automobilisti la nuova «postazione fissa per il rilevamento della velocità».
C’è anche la piazzola di cemento, dove l’apparecchio verrà installato: si trova all’ingresso di Corcagnano, per chi proviene dalla direzione di Pilastro e Langhirano.
Il nuovo autovelox sulla strada provinciale Massese verrà installato il prossimo mese, come ha annunciato l’assessore alla viabilità del Comune di Parma, Cristiano Casa: «Per la tutela dei cittadini, a marzo verrà installato, dopo molte richieste che abbiamo ricevuto proprio dagli abitanti della zona, un autovelox all’ingresso di Corcagnano, così che possa fare da deterrente per gli eccessi di velocità che troppo spesso si verificano su quel tratto».
In quel tratto, fuori dal centro abitato, il limite è di 90 chilometri orari. Già da tempo si parla della nuova postazione fissa per sanzionare gli automobilisti che «corrono».
A inizio 2015 dovevano essere installati due nuovi rilevatori elettronici, uno a Corcagnano, nella strada Massese, e l’altro di fronte al parco di Marano, nella strada che porta a Traversetolo. Il primo via libera era arrivato in una riunione di giunta sul finire del 2014, ma poi i lavori sono andati per le lunghe.
I tratti erano stati scelti per la loro pericolosità. In particolare, a Corcagnano, poco distante da dove sarà installato il nuovo autovelox, c’era stato un drammatico incidente, nel marzo di quattro anni fa, un frontale fra due auto, con tre morti. E.G.