Monumento della Folgore danneggiato, «un gesto infame»
Lorenzo Sartorio
Hanno scelto il 4 novembre (anniversario della Vittoria) scientemente oppure è stato il solito disgustoso atto vandalico ai danni di un simbolo che ricorda la nostra storia e i nostri soldati? Tra le due, sembra molto più attendibile la prima ipotesi, visto anche quanto avvenuto in altre città, teatro di analoghi scempi. Fatto sta che l'altra notte inqualificabili individui hanno imbrattato, oltraggiato e danneggiato il monumento ai parà della «Folgore» inaugurato solo il 22 ottobre scorso nel parco Bizzozero alla presenza di tantissimi parmigiani, rappresentanti di tutte le Armi e moltissimi «baschi amaranto» radunati per una delle date legate a una della pagine più gloriose del nostro esercito e cioè la battaglia di El Alamein dove persero la vita quattromila ragazzi della «Folgore». Ai pochi sopravvissuti, gli inglesi resero l’onore delle armi. Il monumento, realizzato dall’architetto Letizia Del Grano rappresenta l’edificio, posto a «Quota 33» com’era chiamata l’area nel deserto egiziano. L’edificio riprodotto nel monumento è poco distante dall’imponente e commovente torre ottagonale del Sacrario italiano progettato da Paolo Caccia Dominioni. Ebbene, neppure dinnanzi a questi sacri lembi di storia si è fermata la mano dei vandali che hanno oltraggiato la memoria di tantissimi giovani morti per la Patria. Indignazione e condanna, ovviamente, da parte dell’Associazione paracadutisti di Parma e del suo presidente Paolo Azzali che ha espresso il rammarico, il dolore e, soprattutto, la rabbia dei parà. Ma anche la gente comune non è rimasta insensibile. Ieri mattina, un giovane papà con il suo bimbo nel parco, dinanzi al triste spettacolo, si è lasciato andare a un commento che riassume il pensiero di chi abbia almeno un briciolo di amore per l'Italia e per la storia (basti ricordare che a tagliare il nastro per l'inaugurazione è stato Mario Guerra, reduce di El Alamein e combattente contro i nazifascisti dopo l'8 settembre). «Hanno offeso la memoria di tanti giovani che si sono sacrificati per il nostro Paese. Oltraggiando la storia in questo modo, non si va da nessuna parte». Altri hanno preferito rendere ancora più evidente il loro sdegno. C'è chi ha lasciato un mazzo di fiori e un foglio sul monumento sfregiato. Vi si legge: «L'idiozia delle bestie non cancella il vostro valore. Onore a voi». Altri si sono rimboccati le maniche. I soci dell'associazione, aiutati da alcuni volontari, in poche ore hanno cancellato le tracce dei vandali: il monumento è come prima. Chi voleva oscurare la memoria dei ragazzi di El Alamein ha ottenuto l'effetto opposto. Mettendo al tempo stesso in luce la propria inciviltà.
«Un gesto infame», «Sfregiata la città»
Fratelli d'Italia-An di Parma condanna «il gesto infame. I vigliacchi autori di questo turpe atto vandalico non credano di averla vinta. Il popolo li disprezza profondamente e la considerazione generale per questi infami è pari a zero. Se la prendono con ciò che resta sguarnito, perché ci si affida alla fede di chi dovrebbe rispettarlo, non avendo il fegato di affrontare chi quella memoria la conserva con orgoglio di appartenenza». «Opportuno - prosegue la nota firmata dal coordinatore provinciale Massimo De Matteis - è ora prevedere un efficace sistema di sorveglianza del sito, che sarà presidiato dai nostri militanti e dai numerosi cittadini che si sono resi disponibili». Fdi-An ha deposto una corona sul monumento. «Valori come nobiltà, sacrificio, altruismo e onore, che permeano gli uomini della Folgore - scrive invece il segretario della Lega Nord Parma e consigliere comunale Maurizio Campari - sono l’esatto opposto della nullità che permea i cuori e invade la testa di questi delinquenti. Auspico che si riesca velocemente a risalire ai colpevoli di questo gesto vile e abominevole. Siamo vicini alle Forze Armate che sosteniamo senza dubbi o distinguo - aggiungono gli altri consiglieri comunali Cavandoli, Occhi e Marù -. Questi episodi devono essere condannati con ferma convinzione da tutta la città, primi fra tutti le istituzioni e i politici: è un gesto che non ha sporcato un monumento, ma tutta Parma».