Patrimoni nascosti all'estero, si attendono gli interrogatori

Il capo dell'associazione che avrebbe architettato il sistema per sfuggire a Fisco e banche, secondo gli inquirenti. E la prima che domani mattina si siederà davanti al giudice. Wally Bonvicini, la presidente dell'associazione antiusura Federitalia, arrestata sabato mattina, sarà sentita nel carcere di Modena dal gip del tribunale locale. Dovrà rispondere di quei 18 capi d'imputazione che la procura le contesta: una lunga sfilza di reati, a partire dall'associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Ma non è detto che decida di parlare, visto che la legge le consente di avvalersi della facoltà di non rispondere. «Valuterò l'ipotesi con la signora: una scelta che sarebbe dettata dall'esigenza di approfondire la vasta attività di indagine, non certo dalla volontà di sottrarsi all'interrogatorio», sottolinea il difensore, Luca Berni.

Un passato come imprenditrice nel settore dell'abbigliamento, ormai da alcuni anni la Bonvicini si era dedicata all'associazione costituita nel 2012. La «creatura» che, secondo gli inquirenti, le avrebbe consentito di offrire una serie di servizi a chi era in difficoltà con Fisco e banche, o in varie occasioni tentava di tutto pur di non saldare i propri debiti. Società fittizie e trust: questa era la galassia creata dalla Bonvicini e dai suoi complici per occultare i patrimoni.

Accanto a lei, però, ritenuta la «regista» del sistema, ruotavano varie figure, tra cui Giuseppe Antoniazzi e Barbara Oleari: il primo, residente a Varsi, l'altra in città, sarebbero stati una presenza costante nella sede di Federitalia, in via Caselli. Accusati di far parte dell'associazione a delinquere, sono ai domiciliari. Il loro interrogatorio di garanzia, davanti al gip Fiorentini, è previsto per domani pomeriggio, quando saranno sentiti anche Sauro Terzuoli e Serena Redditi, i due aretini finiti ai domiciliari. Ma quale sarebbe stato il ruolo dei parmigiani? Secondo l'accusa, Antoniazzi e Oleari, soprattutto rispondendo al telefono dell'associazione, avrebbero convinto le persone a sottoporre i rapporti bancari agli «esperti» di Federitalia, a presentare le denunce, dando suggerimenti sul «protocollo» da seguire per mettere al sicuro i patrimoni. Sempre secondo gli ordini della presidente Wally.G.Az.