Ponte chiuso: anche lo sport fa i salti mortali
COLORNO
Cristian Calestani
La chiusura del ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore si traduce in difficoltà anche per le società sportive, da sempre abituate a «pescare» atleti al di qua e al di là del fiume.
Certo non si può paragonare questo disagio al dramma della mobilità che devono affrontare tutti i giorni lavoratori e studenti pendolari, ma anche il vasto mondo sportivo tra Bassa Parmense e Casalasco sta pagando le conseguenze di questa situazione tra tempi più lunghi per raggiungere campi e palestre e pulmini delle società costretti a percorrere decine di chilometri in più ogni giorno con il conseguente aumento di costi e rischi. E a tutto questo si aggiunge lo stress nello stress di quelle famiglie che dovendo già affrontare i disagi viabilistici per raggiungere il posto di lavoro non se la sentono, comprensibilmente, di sobbarcarsi un surplus di disagi per accompagnare i figli oltre il Po per allenamenti e partite.
Tra i pendolari dello sport il gruppo più numeroso è quello della società di atletica Interflumina di Casalmaggiore. Sono una trentina i ragazzi di Colorno, Mezzani e San Polo di Torrile che da due mesi, ormai, hanno lasciato il centro sportivo Baslenga di Casalmaggiore per ripiegare sul Lauro Grossi a Parma. A condurli l’allenatore Corrado Arduini, casalese che lavora come dipendente dell’ufficio scolastico e sportivo del Comune di Torrile. «Essere costretti ad allenarsi lontano dai propri impianti non è agevole - spiega Arduini -. Abbiamo dovuto spostare completamente il fulcro della nostra attività con i ragazzi parmensi al Lauro Grossi che, purtroppo, attualmente vede accessibile solo pista e campo, mentre spogliatoi, bagni e tribune non sono agibili. Questo trasferimento forzato è tutto sommato gestibile con i ragazzi delle scuole medie e superiori, mentre questa situazione di caos rende più difficile avvicinare e coinvolgere i bimbi più piccoli. Ritrovandoci a 25 chilometri di distanza dal nostro impianto manca completamente il legame con il cuore della società e con tutto l’apparato amministrativo e di segreteria. Ne ha risentito, ovviamente, anche tutta l’attività promozionale che organizziamo nelle scuole».
C’è poi l’ulteriore problema dei pulmini in forza alle società. Mezzi sicuri ma, magari, un po’ datati che non rispettano le normative per l’accesso alla viabilità e la lotta all’inquinamento di Parma città e questo può rappresentare un ulteriore elemento di difficoltà negli spostamenti. Sono una decina, invece, i calciatori del settore giovanile, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, che dalla Bassa Lombardia raggiungono il centro sportivo di Colorno e Junior Calcio.
«I ragazzi si spostano in treno - spiega Stefano Chiesa, segretario delle società calcistiche - e purtroppo per loro questo significa impegnare un intero pomeriggio per poter partecipare agli allenamenti. Uno dei nostri tesserati di Casalmaggiore, dopo la chiusura del ponte, ha deciso di lasciare la società per trasferirsi in una squadra lombarda. Gli altri per ora restano con noi ma è chiaro che se il ponte dovesse restare chiuso per tanto tempo potremmo subire altre defezioni». Una decina anche i componenti della prima squadra del Colorno calcio, tra i quali l'allenatore Mattia Bernardi, che dallo scorso 7 settembre sono costretti a subire le conseguenze della chiusura del viadotto.
Non va meglio al Rugby Colorno. Sono quattro i tesserati del minirugby, residenti tra Casalmaggiore e Martignana Po, che si fanno accompagnare dai genitori a Vicomoscano dove ad attenderli c’è il pulmino della società costretto a percorrere 35 chilometri per ogni collegamento contro la decina necessari con il ponte aperto.
Disagi anche per sei ragazze di Viadana, tesserate per le formazioni femminili Under 14 e 16. Tra gli allenatori, invece, c’è Antonello Livrieri che per passare dalla Lombardia all’Emilia usa spesso il treno per evitare quasi un’ora di tragitto in auto.
Ripercussioni anche per chi tenta di fare promozione del proprio sport al di là del Po. È il caso del Colorno Baseball che, vista la situazione, ha interrotto le lezioni in programma nelle scuole di Casalmaggiore. «Avevamo ripreso quest’iniziativa che, in passato, ci aveva permesso di coinvolgere una decina di ragazzi casalaschi - spiega Claudio Tortini, presidente del Colorno Baseball -. Le difficoltà viabilistiche rendono impraticabile quest’iniziativa».