Tetti in eternit nell'ex fornace di Felegara: la paura dei cittadini

Giuseppe Labellarte

Una grande quantità di amianto è presente a Felegara, sotto forma di tetti in eternit, all’interno dell’area dell’ex fornace. La preoccupazione sul potenziale pericolo rappresentato dalle coperture dei vecchi capannoni in disuso è stato espresso dai cittadini che fanno parte del gruppo di lavoro «Per Medesano» che, da mesi, segnala il problema all’attenzione delle autorità.

Lo stabilimento dell’ex fornace Foppiano, alle porte di Felegara, in un'area abitata lungo la provinciale, da anni è in stato di abbandono in attesa di riqualificazione.

Come fa notare il rappresentante del gruppo, Daniele Tiberini «ne consegue l’invecchiamento delle coperture che denotano segni di sfaldamento con tutte le conseguenze che ne derivano per la salute. Sono infatti serie le problematiche che già sono presenti, o potrebbero, incorrere: l’ammaloramento delle lastre di amianto, favorite dalle correnti d’aria provenienti dalle valli del Taro e del Ceno, sempre presenti nella zona, trasporteranno le fibre deleterie per la salute, all’interno del centro abitato con conseguenti contaminazioni dell’aria, del terreno e dei prodotti della terra. Sarebbe una tragedia per tutti, nessuno escluso. Come anche il direttore della Gazzetta di Parma ha scritto in un recente editoriale “l’amianto continua ad uccidere” e potrebbe essere il nostro caso».

Per la ditta Scaramuzza, proprietaria dell’area, il pericolo di contaminazioni sarebbe per ora scongiurato, come confermerebbero le analisi prodotte dal costante monitoraggio sullo stato delle coperture dell’area. E’ Fabrizio Scaramuzza, titolare dall’azienda e dell’area, a chiarire: «Premetto che da parte nostra c’è la volontà di togliere tutto quell’eternit, che abbiamo trovato già lì quando abbiamo acquistato l’area nel 2008. Nel 2016 abbiamo effettuato un’ispezione con Arpa e in seguito alle analisi sui campioni di amianto non è emersa una situazione di pericolo. L’eternit si sta deteriorando: per cui ogni anno stiamo provvedendo ad analizzarne la condizione, con un monitoraggio costante. La situazione è sotto controllo, in attesa dello smantellamento. Liberarsi di tutto questo eternit costerà centinaia di migliaia di euro, per cui abbiamo programmato un piano di smantellamento delle coperture che, salvo cambiamenti dello stato di deterioramento che mettessero in evidenza una maggiore urgenza, dovrebbe partire dal 2018».

L’area era stata acquistata per essere riqualificata e diventare un quartiere residenziale ma il crollo dell’edilizia ne ha fermato la conversione. «Il progetto è stato solo rallentato - spiega lo stesso Scaramuzza -. L’ex fornace sarà demolita per fare spazio a nuove costruzioni».

Tra le lamentele espresse dal gruppo di lavoro «Per Medesano» anche la mancanza di risposte sul tema da parte dell’amministrazione comunale che però, al contrario, dichiara di aver risposto alla segnalazione dei cittadini. Il 10 giugno 2016 il gruppo di lavoro ha inviato una lettera al sindaco Riccardo Ghidini, all’assessore Alessandro Barbieri e al delegato alla Viabilità della Provincia di Parma, Gianpaolo Serpagli, nella quale chiedeva la verifica e la messa in sicurezza dell’area. Raccogliendo nuove segnalazioni in merito da parte della popolazione, in data 24 gennaio 2017 il gruppo ha nuovamente scritto alle autorità con una seconda lettera in cui chiedeva inoltre l’esecuzione di uno studio di approfondimento sullo stato delle coperture segnalate.

Intervenendo, Tiberini spiega: «Ad oggi nessuna risposta ci è pervenuta dalle autorità a cui avevamo segnalato il problema, come pure, non ci risulta sia avvenuto alcun intervento di bonifica. Questa situazione di pericolo ha già sensibilizzato una parte della popolazione di Felegara, che molto preoccupata dell’incomprensibile inerzia da parte delle autorità, e sta pensano di organizzarsi per portare il problema in sedi più altolocate per porre fine a questo stato di insicurezza ed incertezza su un tema così importante come quello della salute pubblica. Vogliamo sensibilizzale la cittadinanza per fare crescere la coscienza del prevenire al posto del curare (in questo caso chi si ammala di tumore), pensiamo ai giovani ed ai bambini, come pure sia una motivazione che spinga tutti cittadini e il mondo politico a fare di più, fare meglio per una società più responsabile e con un miglior benessere collettivo».

Il sindaco di Medesano Riccardo Ghidini spiega, invece, di aver risposto già una volta e chiarisce: «L’amministrazione comunale ringrazia il gruppo di lavoro per l’attenzione. Siamo da tempo e costantemente in contatto con la proprietà che periodicamente effettua controlli con gli enti competenti per monitorare e verificare la sicurezza dell’area. Ovviamente non smetteremo di porre attenzione al sito consapevoli che su quel lotto ci sono in essere valutazioni e progetti di riqualificazione».