Gene Gnocchi: da piccolo leggevo i fotoromanzi a casa della Berta e della Marianna

Davide Barilli

Domande secche, risposte dirette. A  scrittori, critici, saggisti, giornalisti di fama e di talento.  La rubrica  riguarda i libri del cuore, da ricordare,  da toccare, da annusare, da spostare. Pagine che ti hanno segnato dentro, fin da  da ragazzo, oppure occasioni mancate: libri come emozioni in cui specchiare la propria vita. 

Quale libro sta leggendo in questo momento? 
 in questo momento sto leggendo «Racconti brevi e straordinari» di Borges e Bioy Casares e «Finestre Alte» di Larkin, poesie. Da un lato la folgorante e abbacinante bellezza della ricerca dell’essenziale, dall’altro la poesia di Larkin sul passare del tempo, libro tradotto finissimamente da Enrico Testa 
C'è un libro che le ha cambiato la vita  o il suo modo di pensare?
I «Racconti» di Cechov, «Gli anni perduti» di Brancati e «Il romanzo del fenotipo» di Benn. Nei racconti di Cechov c’è la misura, intesa come perfetta aerazione della pagina. Brancati andrebbe letto e riletto continuamente perché racconta come meglio non si potrebbe la vanità di qualunque progetto, mentre Benn mi ha cambiato la vita restituendo valore alla grandezza della suggestione 
Il libro che avrebbe voluto scrivere?
 «L’Indifferente» di Marcel Proust, nel libro  è spiegato senza bisogno di leggere altro, l’amore 
Il libro che ha più influenzato la sua scrittura.
«Le ombre bianche» di Flaiano, autore che ha influenzato la mia scrittura non tanto per le sue arguzie ma per questa malinconica e crepuscolare raccolta di racconti che restituiscono alla sua opera tutta la essenziale complessità dello scrivere 
Il libro che reputa sottovalutato?
Il più sottovalutato è Ercole Patti, tutto Ercole Patti è poco conosciuto ma se qualcuno avesse la bontà di andarsi a leggere «Un bellissimo novembre» mi cercherebbe per ringraziarmi
L'ultimo  libro che l’ha fatta piangere?
Sono due: «Casa d’altri» di D’Arzo e «Il Viaggiatore» di Stig Dagerman-  C’è poco da aggiungere. Basta leggerli. Dagerman è stata una scoperta è una sorpresa che commuove nel senso più alto del termine. D’Arzo ha semplicemente scritto il più bel racconto del novecento.
L'ultimo  libro che l’ha fatta ridere? 
L’autobiografia di Woody Allen. Difficile ridere con un autobiografia. Lui ci riesce
C’è un libro che non è  riuscito a finire?
Non sono riuscito a finire l’ultimo Handke
Il libro che ammette di non aver letto?
«Delitto e castigo»
Cosa leggeva da bambino?
Da bambino leggevo i fotoromanzi della Lancio e l’Intrepido.  Da bambino siccome a casa mia non c’era posto andavo a dormire dalla Berta e dalla Marianna due vecchie signore che avevano in casa solo fotoromanzi tipo Grand Hotel o quelli della Lancio. In più facevano il nocino e spesso mi davano da mangiare i malli impregnati di alcol. Il periodo più bello della mia vita 
Riesce a leggere più libri contemporaneamente?

Legge le novità proposte dal mercato o preferisce rileggere?
Preferisco rileggere ma siccome ho amici librai bravi mi faccio fiduciosamente consigliare
Come suddivide i libri? Domanda con due risposte: quelli che tiene sul comodino e quelli scaffalati in libreria.
 I libri non li suddivido perché si muovono e vanno dove vogliono loro 
Oggi nell'era digitale si è arreso all'idea che in una lastra di computer ci può stare una biblioteca?
Esistono solo i libri
Quale dei suoi libri vorrebbe rimanesse fra cent’anni?
Dei miei libri vorrei rimanesse solo quel po’ di piacere che hanno lasciato in qualche lettore

 

LA BIOGRAFIA Eugenio Ghiozzi, in arte Gene Gnocchi, nasce a Fidenza il 1° marzo 1955 e si laurea in Giurisprudenza all’Università di Parma. Si divide tra la carriera di comico, conduttore televisivo, cantante e scrittore. 
Esordisce allo Zelig di Milano nei primi anni Ottanta per poi raggiungere la notorietà all’inizio degli anni Novanta, lavorando in diverse trasmissioni televisive di successo, da “Mai dire gol” a “Quelli che il calcio” a “Striscia la notizia”.  
Ha pubblicato, tra gli altri, «Una lieve imprecisione» (Garzanti); «Stati di famiglia» (Einaudi); «Il signor Leprotti è sensibile» (Einaudi); «Sistemazione provvisoria del buio» (Einaudi); «Sai che la Ventura dal vivo è quasi il doppio?» (Einaudi); «L’invenzione  del balcone» (Bompiani); «Cosa fare a Faenza quando sei morto» (Bompiani) e «Il petauro dello zucchero» (La nave di Teseo).