Nuova rubrica: La città in versi

L'eco dell'infanzia nel cuore di altre stagioni della vita

Le poesie, accompagnate da nome, età e luogo di residenza dell'autore, devono essere inviate a poesie@gazzettadiparma.it

L'ispirazione ha bussato alle porte di alcuni poeti della città e della provincia: entrata nei loro cuori, ha suscitato immagini e parole trasfuse nei versi che qui proponiamo.
 

Vi raggiungo a giocare
di Giancarlo Baroni
Torno ai miei borghi / bambino bisognoso / di abbracci riconosco / me com’ero, piccolo scattante; / dalla memoria ecco / i volti le voci della gente / o forse me li invento / turbato dallo spavento / dei defunti. Li immagino / ancora giovani, vitali: vita / desidero nei miei pellegrinaggi / abituali. Nessun fantasma / ma bambini veri / in strada nei cortili sulle scale / dai vieni mi chiamano, / li raggiungo a giocare.
La nostalgia di una Parma semplice e ricca di umanità si fa sentire in questi versi di Giancarlo Baroni (Parma, 68 anni) improntati a una colloquialità e a una concretezza in cui risuona la lezione di Attilio Bertolucci.

Costole di parola
di Anna Pinazzi
Le avete riconosciute? / Toccatele ancora, / affondate le dita / nel mio costato / di virgole e compromessi. / Costeggiate con indice e medio / lo scheletro / delle mie debolezze. / Fate del mio fondo / il mio ventre, / abbondante emblema / d'abbondanza, / radice di tutte le cose. / Così scoprirete / che prezioso è anche / il superfluo: / non si può rinascere / da costole di parola.
L'uso di metafore che riconducono a figurazioni di tipo biblico (il costato, il ventre, le costole) caratterizza questa lirica di Anna Pinazzi (Parma, 23 anni). La riflessione morale in chiusura ha una incisività epigrammatica.


Di quelle estati
di Tiziana Pirondi
Di quelle estati / senza vento / mi rimane / il rumore pieno / delle cicale / e certe sere / di mosto / In quelle strade / dal fiato corto / suda la mia gioventù / in un'eco lontana / di risate e pianti / malinconia di quei giorni / e il profumo blu / dopo il temporale
La sensualistica adesione agli aspetti struggenti della campagna è, in questa poesia di Tiziana Pirondi (Parma, 50 anni), espressione di un vitalismo che nella tenerezza della memoria trova una particolare intensità.

Non è un momento
di Antonio Sani
Non è un momento il tuo apparire, / non è l’addio al sorso della vita; / è il non poter ascoltare i tuoi pensieri, / non scambiare le tue preghiere… / Non è il giorno, / è il silenzio della notte. / Sei andata nelle tenebre; / è il tormento che non volevo… / Lasciami la pausa dei ricordi, / non un momento… / Bagnarmi nel tuo mare, / profondo smeraldo che eri, /non un momento… / Saranno i versi che potrò riscrivere / come se dovesse / ancora tutto accadere! / Non un momento… / Ora che dormi, / non voglio svegliarti!
Un lamento sommesso e sofferto percorre questa poesia di Antonio Sani (Collecchio, 86 anni). Il senso luttuoso di una gravissima perdita conferisce al dettato lirico un andamento cadenzato e intimamente meditativo. Gli ultimi due versi riportano a uno stilema antichissimo: quello, nobilmente consolatorio, della morte illusoriamente percepita come sonno: dal sonno, infatti, ci si può svegliare.

Ho paura
di Rami Haidar
Ho paura / Gli eroi sono tutti morti / Quando nel sonno mi perdo / Ti prego / Tienimi per mano / Come fanno le lontre / Per non separarsi / Nella corrente / Mentre dormono… / Amami / In ogni momento in cui / Devo decidere / Se apri le porte del passato / Il futuro può cambiare / Ogni decisione porta a un bivio / E molte portano alla fine! / Chiudi gli occhi / Rilassati / Andrà tutto bene.
Il tema della paura non è frequente nella poesia. Rami Haidar (Parma, 62 anni) non precisa di quale paura si tratti, ma rende bene l'idea astratta di una paura profonda, insita nella condizione umana. La supplica, la preghiera d'amore intensificano questo stato d'animo. Gli ultimi versi esprimono speranza.


Vento
di Rocco Albiero
Vento / trasporti / il respiro, l'invisibile dei corpi. / Filo errante / raccogli desideri / e li allacci a noi: / asole d’anima smarrita / cinture / passanti / per un’unica vita.
Un delicato uso delle metafore consente a Rocco Albiero (Parma, 25 anni) di esprimere il proprio amore per la natura. Il dettato lirico è composto e preciso.