Biblioteche comunali

Archivio digitale: la storia di Parma nelle pagine della «Gazzetta»

Antonio Bertoncini

Cresce l'archivio digitale del nostro giornale. Un altro pezzo di storia di Parma si trova oggi sul computer di casa a disposizione di tutti, grazie all’Istituzione Biblioteche del Comune, alla Regione Emilia Romagna e alla «Gazzetta di Parma». La storia è quella scritta giorno per giorno nel primo ventennio del secolo scorso sulle colonne del giornale, allora proprietà della famiglia Molossi.
L’operazione di digitalizzazione ha raggiunto un primo significativo risultato nell’estate scorsa, quando furono messe in rete 44.000 immagini che riproducevano le pagine del giornale dal 1920 al 1947, passando dal biennio rosso, alle Barricate, al ventennio fascista per traguardare la Liberazione e l’arrivo della Repubblica, in anni in cui a firmare sulla «Gazzetta» furono intellettuali e giornalisti che hanno lasciato il segno nella cultura italiana.


Dal 1902-1919: arriva la seconda tranche
Ora tocca ad un altro ventennio, per la precisione ai 18 anni compresi fra il 1902 e il 1919, quando il giornale somigliava ancora a quello dell’Ottocento, anni bollenti, passati attraverso vicende dure come lo sciopero agrario, la grande guerra e la strage della spagnola, di cui si trovano testimonianze in 6.457 numeri della «Gazzetta», tradotti in 28.000 immagini, da qualche giorno consultabili e scaricabili sul web. Per indagare su quel periodo attraverso le colonne del giornale, non serve più andare in emeroteca a consultare il cartaceo, basta accedere al sito: archiviogazzettadiparma.medialibrary.it.

Accesso libero e aperto a tutti
«Anche per questo secondo pacchetto – spiega Michele Corsello, funzionario delle Biblioteche, responsabile del progetto – abbiamo utilizzato il sistema di pubblicazione immagini digitali IIIF. L’accesso è aperto a chiunque senza formalità alcuna: ora si può anche scaricare liberamente in pdf qualsiasi numero del giornale e, grazie alla tecnologia Ocr e al sistema di ricerca automatica delle parole, è possibile effettuare la ricerca per nomi o argomenti. Chi si registra sul sito usufruisce di qualche opportunità in più: può scaricare le singole pagine, salvarle per argomento in cartelle, e può anche costruire una storia, inserendo le pagine estratte, integrate con i suoi commenti. È un’opportunità che ci interessa cogliere – fa presente Corsello – perché chi lo fa offre un piccolo contributo a ricostruire la storia di Parma e della sua gente. Inserendo la storia si crea un sito internet noto solo al proponente, che può inviarlo per posta elettronica in biblioteca, all’indirizzo: civica@comune.parma.it , chiedendo che venga inserito sulla home page del portale delle Biblioteche, rendendo la storia consultabile per tutti».

Digitalizzate altre 24mila pagine
Grazie a questa implementazione, con l’inserimento di altre 24.000 pagine digitalizzate, ora si trova in rete quasi mezzo secolo di storia di Parma, letta attraverso gli articoli del quotidiano. L’operazione, frutto di un lavoro di squadra - la «Gazzetta» ha fornito la materia prima, il Comune ha fatto da regista e la Regione Emilia Romagna ha contribuito con un cospicuo finanziamento con i fondi per la digitalizzazione - è stata accolta con interesse fin dalla prima fase: nei primi sei mesi si sono collegati 24.000 utenti, con 500 persone che, oltre a «navigare nella storia», hanno deciso di registrarsi per un uso abituale. Un motivo in più per dare continuità ad un’operazione destinata ad avere presto nuovi sviluppi.