Libro Il volume presentato ieri da Feltrinelli

Barilli alla scoperta delle «#altre pagine» amate da chi scrive

Anna Pinazzi

Il passato e la vita sono scritti anche nei libri degli altri. In quelli che abbiamo letto, in quelli che abbiamo lì impilati sul comodino, che abbiamo scelto di lasciare in libreria, quelli persi o quelli mai restituiti.
Possiamo leggere queste scelte un po’ come le linee di una mano e capire, se non il futuro, almeno una minima parte di ciò che siamo. Il libro «#altrepagine. Le letture di chi scrive» (Oligo editore, pag. 358, euro 19) di Davide Barilli permette al lettore proprio di seguire le linee - di inchiostro - delle vite di tanti autori diversi (per età, luogo di nascita, professione).


Il volume, che era già stato distribuito in anteprima con la stessa Gazzetta, è arrivato sugli scaffali ed è stato presentato ieri sera alla libreria Feltrinelli di via Farini, moderatore lo scrittore Davide Bergola. L’idea nasce tra la scrivania e l’odore di carta della redazione del nostro giornale, dove Barilli ha lavorato per una vita. La proposta era quella di fare uscire nelle pagine della Cultura delle interviste a scrittori, autori, traduttori, librai per andare alla scoperta dei libri (che hanno letto, non quelli che hanno scritto) che li hanno segnati, nel bene e nel male.


«Questo libro ci permette di conoscere gli autori da un altro punto di vista, quasi intimo e inedito - esordisce il direttore della Gazzetta Claudio Rinaldi -: impariamo a conoscerli per i libri che hanno letto e non per quelli che hanno scritto. Ed è un onore e un piacere poter vedere una rubrica nata sul nostro giornale prendere la forma di un volume».
Tutte le domande sono asciutte, decise, cui seguono risposte sincere e senza giri di parole. Ciò che viene restituito è «un’ampia biblioteca di stimoli - afferma Barilli -, penso possa anche essere utile ai ragazzi, nelle scuole, per farli avvicinare “da dentro” al mondo della letteratura e lettura attraverso la voce di chi scrive».


Le interviste vengono fatte in piena pandemia, dal 9 maggio 2020 al 3 luglio 2021: «Indubbiamente il libro risente di questo stato di incertezza, solitudine, distanze - prosegue l’autore - perché, in quel periodo, dover dare delle risposte a questo tipo di domande era un qualcosa che andava oltre l’intervista: significava andare indietro nel passato, guardarsi attorno, farsi delle domande, guardarsi dentro». Tra le tante rivelazioni letterarie, anche quella del sindaco Michele Guerra (all’epoca non ancora sindaco, intervistato in veste di critico cinematografico), la poetessa e autrice Maria Pia Quintavalla e lo scrittore Mario Ferraguti, intervenuti alla presentazione.


Sono solo alcune delle 60 voci che si possono trovare all’interno del volume (fra i tanti Gene Gnocchi, il neuroscienziato Vittorio Gallese, Lisa Ginzburg, Paolo Nori, Leo Ortolani). Tutti possono rispecchiarsi in questa o quella risposta: «Lo statistico può divertirsi con questo microcosmo di titoli classificandoli come vuole; lo psicologo e il sociologo possono interpretarlo in vario modo- continua Barilli -. Vi anticipo qualche sorpresa: prendiamo un classico come “L’uomo senza qualità”, di Musil: ebbene, è tra i più citati fra i libri che non si è finito di leggere o non si è mai letto -complice la mole? - anche se, per esempio, a Vittorio Gallese ha cambiato la vita».