La grande architettura

Fabbriche come giardini e musei come spettacoli: «lectio» di Canali a Madrid

Katia Golini

Dall'intervento in Pilotta a Santa Maria della Scala a Siena fino agli stabilimenti Smeg e Pinko in Emilia, Prada in Valdarno

Nella sua lunga carriera si è occupato di tutto, allestimenti museali che fanno dialogare opere e strutture espositive con gli spazi che le contengono; abitazioni private in cui esterno e interno si compenetrano e completano; fabbriche-giardino in armonia con la natura circostante, pensate in ogni spazio per essere accoglienti e gradevoli da vivere. Riservato e restio a far parlare di sé è personalità nota nell'ambiente della grande architettura, sovente citato dalle riviste specializzate, premiato in più occasioni fin dagli esordi. In questi giorni è stata la Spagna a rendere omaggio a un parmigiano illustre: l'architetto Guido Canali, progettista di luoghi da vivere a contatto con il verde, sia in campagna sia in centro città. L'Università di Madrid lo ha invitato per una «lectio magistralis» in cui ha raccontato i suoi più noti progetti, da inizio carriera ai giorni nostri. I musei di Santa Maria della Scala a Siena, del Duomo di Milano e Pontremoli, la nostra Pilotta, la sede della Hypovereinsbank a Monaco di Baviera, gli stabilimenti Prada in Valdarno (ventennale la collaborazione con i committenti), i complessi produttivi in Emilia quali le sedi di Smeg a Guastalla e Pinko a Fidenza, il complesso residenziale del Portello a Milano (500 appartamenti avvolti nel verde) - solo per citarne alcuni - sono stati al centro della lezione e della discussione che ha visto tra gli uditori studenti ma anche docenti e addetti ai lavori di tutta la Spagna. Tra questi il direttore dell'Università Politecnica il direttore, professor Manuel Blanco, che ha definito di grande rilevanza la «lectio» dell'architetto Canali, «sia per la qualità delle opere presentate, sia per la coerenza della rigorosa ricerca “linguistica” in progress da vari decenni.

Un trionfo, dunque. Una sorta di «premio alla carriera», suggellato dalla nomina a professore, in un sol colpo, di ben due tra le più prestigiose istituzioni universitarie spagnole come il Politecnico di Madrid e il Consiglio superiore delle ricerche scientifiche.
Sono peraltro numerosi i riconoscimenti scientifici a livello europeo assegnati negli anni alla Canali associati, studio d'architettura fondato nel 1994 a Parma, dal Constructa Price di Hannover del '93 al Premio alla carriera Fritz Schumacher, Amburgo 2004, dalla segnalazione tra quaranta «best building» in Europa (Mies van der Rohe, 2019) al Primo premio South-East Europe 2019. Sopra a tutti, l'inserimento nella classifica internazionale di «Domus» tra i cento migliori studi al mondo del 2019.

Guido Canali, annovera nel prestigioso curriculum, oltre all'attività di relatore a convegni in tutto il mondo - la prossima partecipazione sarà a Pesaro, nell'ambito delle celebrazioni per la designazione a Capitale italiana della cultura 2024 -, l'impegno trentennale come docente in importanti atenei, dall'Università di Parma allo Iuav di Venezia.

Al centro della relazione tenuta a Madrid il racconto di un impegno, che ha attraversato tutta la sua attività, volto a restituire, attraverso un’attenta opera di restauro e di progettazione, alcuni straordinari complessi storici, tra cui il Palazzo della Pilotta (ampliamento della Galleria Nazionale, recupero delle Stalle seicentesche di piano terra e del Cortile del Guazzatoio, in vari stralci, dal 1970 al 2008). Al contempo il progetto di restauro e riuso dell’antico complesso ospedaliero di Santa Maria della Scala a Siena (primo premio concorso internazionale ad inviti) e la trasformazione, dalla metà degli anni 90 al 2005, in centro museale e congressuale. Sempre in campo museale, tra gli altri, il restauro del Museo dell’Opera del Duomo a piano terra di Palazzo Reale, a Milano, oltre al il Museo delle Statue-Stele nel Castello del Piagnaro a Pontremoli. Con lo stesso rigore e metodo ha affrontato il restauro di abitazioni private e complessi pubblici e privati, come di recente nella nostra città i piani bassi di Palazzo Tarasconi. E ha progettato ex novo abitazioni create nel rispetto delle necessità quotidiane senza mai dimenticare la cura dell'aspetto estetico. Significative sul piano dell’interpretazione dello spazio abitativo le sue multiformi prove sul tema della “casa padana” (a Parma, Reggio Emilia, Sassuolo, Noceto, ecc.), ma anche un quartiere di millequattrocento abitanti nella zona del Portello, a Milano (anche esposto alla Biennale 2010) e vari altri progetti in Emilia per uffici, abitazioni e commercio.

A più riprese, dopo le lontane suggestioni di Adriano Olivetti, ha riproposto il tema della fabbrica-giardino, dove i luoghi di lavoro (stabilimenti industriali, artigianali, uffici) evocano case coloniche nella campagna (Smeg a Guastalla 1992, Gran Sasso in provincia di Teramo, 2002, Pinko a Fidenza 2005). O sono costruiti attorno a giardini interni e patii luminosi, che anche rimandano agli archetipi della casa romana. Così per Prada gli uffici e stabilimento a Montevarchi (Arezzo, 1998), e a Montegranaro (Ascoli Piceno, 2001). E ancora per Prada il grande polo industriale a Valvigna di Arezzo (1998-2015) divenuto headquarter per la produzione industriale, e, sempre in Val d’Arno, il Polo Logistico di Levanella (2018-2022) dove una densa volumetria di oltre cinquanta mila metri quadrati si rarefà nella serena cornice di un quartiere-giardino.
Le opere dello Studio e di Canali associati sono state pubblicate dalle riviste di architettura internazionali più qualificate, con oltre 400 articoli ad illustrare realizzazioni e progetti. Tra i più recenti riconoscimenti l'intervista inserita nel libro «L'architettura ha tante anime (edizioni Allemandi) nel capitolo «I sogni delle archistar» accanto a Tadao Ando, Carlo Ratti, Richard Rogers e altre grandi firme dell'architettura contemporanea.