Storia

Donne della Resistenza raccontate dai podcast

L’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea ha prodotto e reso fruibili sul proprio sito, tre nuovi podcast (file audio digitali distribuiti tramite internet e utilizzabili on demand) da aggiungere agli altri quattro «Racconti per la storia» già pubblicati e che hanno come protagoniste donne parmigiane durante il ventennio fascista e la Resistenza. Un contributo che, nell’avvicinarsi di domani, 8 marzo, racconta di donne che hanno concorso, con i loro atti e il loro coraggio, a cambiare la storia.

«Vogliamo il pane»

Il primo podcast, con regia e montaggio di Amedeo Cavalca, ricerca e lettura di Maddalena Arrighini e voce narrante di Claudia Nizzoli, ha il titolo di «Vogliamo il pane. Le donne di Parma contro il regime». Viene narrato l’episodio della rivolta del 16 ottobre 1941 a seguito del razionamento dei beni di prima necessità (pane e riso) di gruppi di operaie. Vengono presi d’assalto, in via Venezia prima e in via Imbriani poi, i furgoni della Barilla che trasportano il pane al grido di «Pane, pane». Polizia e pompieri con idranti intervengono, le animatrici della protesta vengono individuate e alcune incarcerate. Molte di loro provengono da famiglie antifasciste e vengono portate nelle carceri di San Francesco.

La storia di «Daniela»

Il secondo episodio «Maria Franca Girardi. Corpo, mente e politica» è la storia di una giovane, «Daniela», protagonista nella Resistenza e attiva nei gruppi di difesa della donna. Sono le vicende di un corpo in fuga malato e scomodo anche per il Pci dal quale fu espulsa. La storia della sua vita è curata da Giulia Cioci ed è tratta da «Ragazze dei borghi in tempo di guerra» (ed. Isrec, 1991) di Marco Minardi.

La scelta di Elda

Il terzo podcast, «Elda la propagandista», narra la progressiva adesione alla Resistenza di una studentessa, Elda Morelli, del liceo classico Romagnosi abitante nell’Oltretorrente e figlia di operai antifascisti. Allieva di Ferdinando Bernini Elda in clandestinità, mantiene i collegamenti con i partigiani e con l'utilizzo di ciclostili assicura la produzione e la diffusione di manifesti antiregime distribuiti con una vecchia bicicletta superando con audacia i posti di blocco.
Nel febbraio del 1945 il padre Giovanni, partigiano antifascista, viene arrestato e portato nel campo di transito di Bolzano per ritornare a fine guerra. Elda alla fine del conflitto conseguirà il diploma di maturità classica e la laurea in Medicina a pieni voti per diventare poi primaria all’Ospedale di Colorno.
La storia di Elda è comune a tante altre donne che con senso del dovere in un momento drammatico della storia del nostro Paese si assunsero grandi responsabilità senza nulla chiedere in cambio, in silenzio, e proprio per questo raccontare la sua vita è rappresentativo del genere femminile di ieri e di oggi.