MILANO

Bruciata la balena della Triennale, preso il piromane. In fiamme scultura di Allegrucci: "Ottusa violenza umana"

Michela Nana

La balena di cartapesta a Milano come la Venere degli stracci a Napoli, due opere di arte pubblica che sono state divorate dalle fiamme in un incendio doloso. Della grande balena azzurra che accoglieva i visitatori alla Triennale di Milano rimane solo l’anima in metallo, oltre che un pezzo di pinna dove si intravedono ancora l’azzurro e il bianco. A distruggere l’installazione dell’artista Jacopo Allegrucci, realizzata per la 24esima Esposizione internazionale, dal titolo "Inequalities" sono state proprio le fiamme appiccate questa mattina presto da un uomo, un 33enne di origine egiziana, senza fissa dimora, che è stato poco dopo arrestato con l’accusa di incendio doloso.

Sono ancora sconosciute le motivazioni del gesto che il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha subito definito come un «atto vile e insensato che colpisce non soltanto un’opera di straordinaria forza simbolica, ma anche la cultura, la libertà creativa e la coscienza civile del nostro Paese». Quello che è accaduto questa mattina a Milano ricorda quanto successo a Napoli nell’estate del 2023 quando a bruciare era stata la famosissima Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, una istallazione di arte contemporanea che riproduceva il capolavoro del 1967 dell’artista biellese in versione monumentale. Un episodio che aveva provocato polemiche e indignazione e per cui era stato arrestato un uomo senza fissa dimora di 32 anni.
«Tristezza, amarezza e anche preoccupazione», sono invece le sensazioni che l’architetto Stefano Boeri, presidente della Triennale, ha provato dopo aver saputo che la balena in cartapesta era stata bruciata. «Perché i gesti di violenza in questo periodo sono tanti - ha spiegato -, ed è un peccato che si manifestino verso un’opera che invece cerca di fare i conti con la fragilità delle specie viventi sul pianeta e di denunciare il rischio di estinzione di molti di loro».

L’opera che si trova all’ingresso della Triennale fa parte della serie di animali in cartapesta realizzata dall’artista Jacopo Allegrucci per Inequalities: le sculture monumentali si alterneranno durante l’esposizione, dopo la balena sarebbe dovuto arrivare proprio oggi l’elefante del Kenya, poi sarà la volta di una giraffa e di un ippopotamo. Tutte specie animali che sono a rischio di estinzione a causa dei cambiamenti climatici. La balena avrebbe dovuto poi trovare una nuova sistemazione al mercato all’ingrosso del pesce di Milano.

«È stata l’ottusa violenza umana» che si è scagliata contro un’opera «che vuole denunciare la fragilità di alcune specie che sono ormai in estinzione», ha spiegato l’artista noto anche per le sue sculture di cartapesta di grandi dimensioni realizzate per il carnevale di Viareggio. L’artista aveva messo in conto qualche atto di vandalismo, «ma non avrei mai pensato al fuoco, se mai a qualche scritta». La scultura essendo fatta di cartapesta è bruciata molto velocemente: «Il messaggio che voglio trasmettere è quello della fragilità» in questo caso delle specie animali, «una fragilità testimoniata proprio dalla carta - ha spiegato l’artista -, che è fragile. Con il meteo e col cambiamento climatico anche questa opera doveva disfarsi piano, piano, con la pioggia e il sole». Invece è stato il fuoco a ridurla in cenere.