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Dominic, dai cieli del mondo all'oasi di pace di Vischeto

Laura Caffagnini

Pilota della British, ogni anno torna nella casa di famiglia: «Ritrovo la vita semplice»

Tra i partecipanti alla serata del «Fish and chips», a Bardi, c’era anche il pilota della British Airways Dominic Lowe, insieme alla moglie Harvi Randhawa e ai figli Max e Amber, discendente in linea materna da una famiglia di Vischeto di qua che era emigrata a Londra dalle nostre montagne nel 1890, era ritornata all'inizio secolo e poi era ripartita per il Galles nel 1936. «Sono nato il 17 settembre 1977 a Wembley. Mio padre, Kevin Lowe, era un robusto e gentile irlandese emigrato a Londra, mia madre, Luisa Belli, era nata in Galles da Angelo Belli di Vischeto di qua ed Ester Marenghi di Segarati di Casanova. I miei avi aprirono un caffè che vendeva gelati, dolci, caffè e torte e si integrarono bene nella comunità. L’ospitalità degli italiani fu riconosciuta dai gallesi, e il locale divenne un punto focale nella città che portò allo sviluppo di amicizie e opportunità. Mio nonno Angelo fu internato durante la seconda guerra mondiale e rischiò di finire sull’Arandora Star, mentre su fratello Antonio, purtroppo, ci morì».
Da piccolo, Dominic passava parte delle vacanze estive con la nonna, in Galles o a Bardi. «Arrivai qui la prima volta a due anni e poi ritornai sempre più spesso, quindi più o meno per 45 anni. Le nostre vacanze erano semplici: andavamo in Ceno, passeggiavamo, inventavamo giochi, vagabondavamo per i boschi. Bardi era un paese di giuste dimensioni per i bambini. Non potevi perderti, i tuoi genitori erano ai bar o in chiesa. Ho apprezzato la magnificenza del castello solo quando ero un po’ più grande. Per i bardigiani che ritornano è un faro che dà loro il benvenuto».
Lowe ha frequentato l’University College a Londra, dove si è laureato in astrofisica diventando poi membro della Reale società astronomica. «Mi ha sempre interessato l’aviazione e ho imparato 25 anni fa negli Stati Uniti a pilotare aerei. In seguito, ho iniziato a pilotare jet a Heathrow e ora sono pilota di linea per la British Airways nei voli a lunga percorrenza, sul nuovo Airbus A350. I miei percorsi preferiti sono il Giappone e il Sudafrica. Mi ritengo fortunato perché posso accompagnare le persone facendole viaggiare in sicurezza per visitare luoghi e persone, fare vacanza, esplorare opportunità e arricchire le loro vite».
Decenni di viaggi internazionali hanno fatto rivalutare al pilota il piacere di stare nella propria casa e con le persone che ama. «La mia lunga connessione con Bardi mi offre un senso di familiarità mentre sono qui. La tranquillità della nostra vecchia casa è il perfetto antidoto al mio continuo viaggiare per lavoro e abitare in grandi hotel. Inoltre, il modello semplice della vita mi ripaga della disritmia e dei voli notturni. A Vischeto seguo l’esempio di mia nonna che andava a dormire quando scendeva il buio e si alzava all’alba. Cerco di alzarmi presto per spazzare il sentiero davanti a casa, farmi il caffè, mangiare la frutta dell’orto. È un’opportunità avere un po’ di tempo per me stesso prima che i bambini si alzino. Spesso vedo animali selvatici come caprioli o lepri vagare sotto casa, una volta ho visto anche un cinghiale».

Lo stile di vita a Bardi, per Dominic, ha valore perché può rallentare, disconnettersi dal mondo per qualche settimana e concentrarsi sulle cose semplici insieme alla famiglia, agli amici e ai vicini. Il lavoro non manca per mantenere in ordine l’antica casa in pietra che data almeno 300 anni ed è legata alla serie di figure che sono passate di là. «Molte persone non ci sono più, ma una nuova generazione ha iniziato a imparare lo stile di vita locale e spero che tutti possano continuare», dice.
Accanto a Dominic c’è la moglie Harvi, una professionista londinese figlia di emigranti del Punjab, nel Nord dell’India. «La presenza di mia moglie ha aggiunto una dimensione alla complessa identità della nostra famiglia. Abbiamo due bambini che apprezzano il raro mix di etnicità, nazionalità e identità che combina Irlanda, Italia, India e Regno Unito. Le grandi città nel mondo moderno uniscono persone di differenti origini da tutto il mondo. In un tempo in cui la politica confonde i diritti e la libertà dei cittadini, io parlo ai miei figli chiaramente. Non hanno bisogno di identificarsi unilateralmente. Hanno influenze di una varia e diversa storia di movimenti e culture. Hanno tratti italiani e irlandesi. Sono stati a scuola in Inghilterra. Hanno qualche consapevolezza delle tradizioni indiane e dei valori familiari. Tutte queste cose aiuteranno la loro comprensione e compassione per le altre persone del mondo».
Max e Amber amano l’Italia e hanno iniziato a sentire un attaccamento crescente a Bardi, che diventa più profondo dopo ogni vacanza. Amano fare le stesse cose che piacevano al padre: nuotare nel Ceno, inventare giochi, andare alle feste in piazza, aiutare a preparare il pranzo a casa, andare in paese per un gelato e assaggiare un pezzo di Parmigiano al mercato. E Dominic sottolinea con orgoglio: «È un piacere vedere i miei bambini condividere tanti anni dopo le cose che facevo anch’io. Forse qualche saggezza accidentale ha mostrato loro la strada».