scomparsi
Due gialli in terra di Po: Arianna e Jaskaran
La data del primo ottobre fa tornare d’attualità una pagina drammatica di storia delle terre del Po, quella legata alla morte di Arianna Zardi, il cui corpo venne ritrovato accanto ad una chiavica in territorio di Torricella del Pizzo, a due passi da Casalmaggiore e, quindi, anche dal Parmense. Ventiquattro anni dopo la vicenda è avvolta dal mistero ed ancora oggi il suo caso è nella sezione
Ma Arianna all'appuntamento non si era presentata, e non era nemmeno tornata a casa; il suo cellulare risultava spento. Una cosa insolita per lei, che non era abituata a dormire fuori, o ad allontanarsi a lungo senza avvertire. I parenti, preoccupatissimi, avevano presentato la denuncia di scomparsa. Due giorni dopo - martedì 2 ottobre - un'amica aveva telefonato alla sorella di Arianna, e le aveva passato una persona che sosteneva di aver sentito dei ragazzi dire di aver visto la borsetta della scomparsa tra le cascine, nella zona della golena del Po. Ma non era così: due zii di Arianna, recatisi lì immediatamente, avevano trovato invece la borsetta appoggiata al muretto di un ponticello sopra il greto asciutto di un canalone di irrigazione, a Torricella del Pizzo. Sotto il ponticello c'era il corpo della ragazza, disteso, con la testa verso il muro. Sulla parete c'erano diverse macchie di sangue, come se Arianna, ferita, si fosse spostata, forse cercando di alzarsi. Torricella del Pizzo si trova a circa dodici chilometri da Casalmaggiore. Come era arrivata Arianna fino a lì: attraversando la campagna a piedi, da sola, o era stata accompagnata? Si è trattato di un fatale incidente, o qualcuno l'ha uccisa, per poi inscenare un suicidio mettendo la borsetta sul muretto del ponte? La morte della giovane è avvenuta presumibilmente il giorno dopo la scomparsa, lunedì 1 ottobre. Qualcuno potrebbe averla vista in questo lasso di tempo; ogni testimonianza potrebbe risultare utile per svelare questo mistero>. Mistero che, invece, rimane. L’ultimo aggiornamento sulla pagina di
Oggi, sul luogo in cui venne ritrovato il corpo, resta la piccola lapide che la ricorda, purtroppo spezzata, e restano fiori finti, ormai sgualciti e rovinati dal tempo. In tanti auspicano che possano essere di nuovo puntati i
Sono rimasti a casa i documenti, non ha portato con sé nemmeno un euro. Ed è sparito invece il cellulare, spento dalla sera di quel 16 luglio (l’ultima volta è stato agganciato da una cella proprio nei pressi di Pieveottoville nella serata di quello stesso giorno) e, qualora si fosse allontanato volontariamente, non avrebbe di che vivere dal momento che, appunto, non si era portato nemmeno un euro. Tutti elementi che, in terra di Po, fanno crescere i timori circa il suo destino. Una “scomparsa misteriosa”, l’ha detto fin dall’inizio anche Federica Sciarelli. La famiglia, a partire dallo zio Paramjit Singh, chiede con insistenza che siano aumentate, potenziate ed allargate le ricerche. Quelle effettuate finora, anche con l’ausilio di droni e unità cinofile, che hanno visto “in campo” carabinieri e protezione civile, non hanno dato esito, ma hanno anche escluso che tracce del giovane possano trovarsi nei pressi della strada e della campagna che da Pieveottoville conduce al Po e anche nell’area della locale ex base missilistica contraerea nei pressi della quale si trova l’abitazione dei parenti del giovane.
Il solo indizio, per ora, resta il ritrovamento della sua bicicletta, con una ruota forata, in piazza Battisti a Pieveottoville dove le telecamere, come evidenziato chiaramente anche durante la puntata di
Inutile dire che più il tempo passa e più, anche a fronte delle circostanze (mancanza di soldi, documenti a casa, cellulare spento, ruota forata), è più che lecito immaginare che gli possa essere accaduto qualcosa di grave e che possa avere incontrato qualcuno che gli abbia fatto del male. Arianna e Jaskaran, finiti loro malgrado tra i