Il caso
D'Onofrio, il procuratore capo dell'Associazione arbitri arrestato per droga, nel 2007 diede un pugno al presidente della Valtarese
La vicenda però finì con una multa e la squalifica del campo per la Valtarese
E’ bufera sull'Associazione arbitri dopo l’arresto del procuratore capo Aia, Rosario D’Onofrio, l’ex militare finito nella rete di un’operazione della Dda di Milano e della Guardia di Finanza per traffico di droga. Operazione i cui particolari hanno condotto alle dimissioni dall’incarico di D’Onofrio, al forte imbarazzo dell’Aia che si difende e si dichiara «tradita», alle parole dure di Gabriele Gravina. Ma D'Onofrio - nel Parmense - fece parlare anche quando faceva il guardialinee perché nel 2007 assestò un pugno da ko all'allora presidente onorario e sponsor della Valtarese. La vicenda, però, finì con una multa e la squalifica del campo della Valtarese perché D'Onofrio, secondo il referto dell'arbitro, fu provocato e aggredito.
Il pugno a Bracchi secondo la cronaca dell'epoca
Ecco come descrive l'accaduto il pezzo del corrispondente della Gazzetta Giorgio Camisa sul nostro giornale all'epoca dei fatti: "Al termine della partita - scrive Camisa - dopo che la direzione di gara era stata lungamente contestata dai tifosi locali, Rosario D'Onofrio, uno dei due guardalinee della terna arbitrale modenese guidata da Massimo Sferruzza ha colpito con un pugno in pieno volto Umberto Bracchi, presidente onorario e sponsor della Valtarese. Un gesto improvviso e all'apparenza senza giustificazioni, arrivato al culmine di momenti di nervosismo al termine della gara".
Ma alla fine per la Valtarese ci fu una multa e la squalifica del campo
"Una giornata di squalifica del campo, 1.500 euro di multa e diversi dirigenti squalificati. Queste le decisioni - scrive Matteo Pia sempre sulla Gazzetta dell'epoca - prese dal Giudice Sportivo nei confronti della Valtarese dopo i fatti della gara interna contro la Meletolese giocata domenica 21 gennaio e culminata con il pugno al volto ricevuto dal dirigente valligiano Umberto Bracchi da parte del guardalinee Rosario D’Onofrio. Stando al referto e a quanto riportato dal comunicato ufficiale emesso ieri, lo stesso guardalinee sarebbe stato precedentemente colpito con calci alle gambe e spintonato contro la recinzione (tanto che all’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio gli veniva diagnosticata una «policontusione» con prognosi di quattro giorni), mentre altri dirigenti protestavano con troppa veemenza nei confronti degli altri componenti la terna arbitrale".