Borgotaro
Comunità minori in città, Rainieri e Occhi (Lega): «La Regione vigili che non sia aperta in contrasto con il paese»
“La Regione intervenga per scongiurare l’apertura a Borgo Val di Taro di una comunità per minori in situazione di forte disagio se la posizione dell’immobile in cui si intende aprirla, altre sue caratteristiche strutturali e le esperienze ed i requisiti del soggetto gestore, non assicurino idonee garanzie di sicurezza alla cittadinanza, oltre ovviamente all’adeguato e corretto esercizio dell’attività educativa per gli ospiti”. È quanto hanno chiesto nell’interrogazione presentata per il question time in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna i consiglieri regionali della Lega Fabio Rainieri, Vicepresidente dell’Assemblea e Emiliano Occhi. I due esponenti leghisti si sono così fatti portavoce delle preoccupazioni di molti cittadini borgotaresi che sia aperta nel loro paese una struttura dello stesso tipo di quella sospesa a Bedonia a seguito di molteplici problemi di sicurezza e ordine pubblico.
Nella risposta l’Assessore regionale a welfare, politiche giovanili e montagna Igor Taruffi ha dichiarato che allo stato non c’è nessun atto che indica l’eventualità dell’apertura di una simile struttura a Borgo Val di Taro. Ha però evidenziato che la responsabilità per l’autorizzazione al funzionamento spetta al Comune assicurando comunque da parte dell’amministrazione regionale una scrupolosa ed efficace vigilanza nell’interesse sia dei minori accolti che della comunità presso cui avrebbe sede la struttura.
“Queste strutture devono funzionare in simbiosi con la realtà in cui sono ubicate e non in contrasto. Quando sono in contrasto non possono raggiungere il loro scopo che è quello di aiutare i minori loro ospiti – ha quindi concluso Rainieri nella replica finale del dibattito – Per questo la vigilanza su di esse sia per le autorizzazioni che per le successive gestioni deve essere molto accurata”.