L'inaugurazione del giardino intitolato a Petrobelli

Inaugurato ieri, ai piedi del monumento al Maestro in Piazza Verdi a Busseto, il giardino intitolato a Pierluigi Petrobelli e agli studiosi verdiani. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il sindaco Giancarlo Contini; il vice sindaco Gianarturo Leoni; l’assessore Marzia Marchesi; il consigliere Loredana Delendati; il professor Alessandro Roccatagliati, direttore del Comitato Scientifico dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani. “Quando abbiamo dovuto scegliere un luogo cui legare la memoria del professor Pierluigi Petrobelli e degli Studiosi verdiani non abbiamo avuto esitazioni nell’individuare i giardini che fiancheggiano il monumento a Verdi. Come con questo monumento, e tanti altri in tutto il mondo, ogni giorno centinaia di studiosi con le loro ricerche, le loro indagini, intuizioni e soprattutto passione, costruiscono un continuo monumento alla grandezza del maestro”, ha affermato il vice sindaco.

Leoni ha quindi ricordato la persona di Pierluigi Petrobelli “che non ho avuto personalmente la fortuna di incontrare ma di cui conosco - da mille esperienze di amici comuni - la straordinaria umanità, generosità nel l’insegnamento, nella divulgazione, nella formazione, nell’indicare, con infaticabile gioia, il cammino a centinaia di studiosi in tutto il mondo. So che la sua dedizione alla musica ci ha portati più vicini a comprendere la profondità del genio del Maestro, anzi ci ha portati più vicini a Giuseppe Verdi artista e uomo. Petrobelli non ha mai smesso di credere nella ricerca musicologica, nello studio inteso come passione, come obiettivo, come slancio di vita. È con enorme gioia e soddisfazione - ha concluso - che oggi dedichiamo questo luogo cittadino al professor Pierluigi Petrobelli e agli studiosi verdiani”.

Il direttore dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani ha ringraziato l’Amministrazione per l’intitolazione dei giardini, in quella che ha definito “una scelta non scontata”. Roccatagliati ha quindi approfondito la figura di Petrobelli, come studioso dell’opera italiana, raccontando anche alcuni aneddoti legati alla sua vita di studioso e alla sua passione per il Maestro Verdi.