LUTTO

Il carisma della generosità: Busseto piange Luisa Carra

Paolo Panni

La fede e la gioia di vivere al centro del suo agire, della sua vita, dei suoi progetti. Busseto piange la scomparsa di Luisa Carra, vedova Viglioli, una donna che in quelle sue speciali doti di umiltà e semplicità, nell’arco della sua esistenza durata 90 anni, ha saputo essere un «gigante» in tutti i campi, tanto sul lavoro quanto nel volontariato.
È stata, per intere generazioni di bussetani, un grande punto di riferimento. Dopo aver lavorato, in passato, come impiegata per conto di una importante azienda locale prima e del patronato Acli poi (distinguendosi, in questo caso, per il notevole impegno a livello sociale), si è a lungo prodigata in parrocchia e, in particolare, nell’oratorio parrocchiale, grazie a quello speciale carisma col quale riusciva sempre a coinvolgere tantissimi giovani e ragazzi.


Era sempre in «prima fila» quando c’erano da organizzare il grest o le vacanze in montagna per i ragazzi o le feste nelle più svariate occasioni. Fede, speranza e carità sono i valori umani e cristiani che hanno costantemente illuminato e accompagnato le sue iniziative , sempre convinta del fatto che i ragazzi e i bambini rappresentano la Speranza di Dio sulla terra. Un valore, questo, che, in ogni occasione, ha saputo mettere in pratica con i fatti più che con le parole, senza mai cercare alcun tipo di «riflettore», prodigandosi semplicemente come umile strumento nelle mani di Dio, citando sempre il Vangelo, in ogni occasione, e con tutti. Grazie alla sua passione per il teatro, notevole è stato l’impegno con la «Bella Compagnia» dell’oratorio, gruppo amatoriale con il quale ha promosso e dato vita, per tanti anni, a indimenticabili rappresentazioni.
Su tutte, tra le più recenti, i musical dedicati a San Francesco d’Assisi e a Madre Teresa di Calcutta (due grandi riferimenti della sua vita) ma anche quello dedicato alla «Favola di Natale» di Giovannino Guareschi. Per lei, portare i ragazzi a salire su un palcoscenico significava, prima di tutto, offrire loro una occasione di riflessione e di crescita personale: una preziosa esperienza educativa e una benefica occasione aggregante per tanti ragazzi che vi hanno aderito. Un impegno, il suo, che nel 2013 le era stato riconosciuto con l’assegnazione della Benemerenza civica «Città di Busseto», che aveva accettato non per sé stessa, ma per chi le aveva permesso di riceverla.


Donna, moglie, madre e nonna straordinaria, ha sempre preso la vita con estrema serenità, come dono di Dio: e ha insegnato a tanti a viverla così. «Una donna speciale e luminosa», così l’ha ricordata l’ex sindaco Giovanna Gambazza che nel 2013 le aveva conferito la benemerenza. La stessa Gambazza ne ha evidenziato la grande capacità attrattiva con i giovani, ma anche quella disarmante serenità, data dalla fede profonda, con cui ha saputo costruire la sua esistenza e accettare anche gli anni (gli ultimi) della malattia. «Sue costanti caratteristiche – come evidenziato anche nelle motivazioni della benemerenza che le era stata assegnata – sono state la disponibilità, sobrietà, coerenza e l’assenza di prevaricazione».