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Parma -

Lunedì 06 Ottobre 2025


il ristorante

Trattoria Ablondi: cucina di casa, di qualità e sapori della tradizione

Trattoria Ablondi Cucina di casa, di qualità e sapori della tradizione

Tutta la famiglia all’opera in questa trattoria che dal 1945 è punto di riferimento per la piccola frazione di Tre Rii. Si arriva da Langhirano e, oltrepassato Pastorello, seguendo le indicazioni oppure da Marzolara per Calestano verso Cozzano e giunti al passo, senza superarlo, scendendo subito a destra come da indicazione. Aria fresca, la valle verdissima, il profilo delle nostre montagne: l’insegna dice anche «alimentari», c’è il bancone per il caffè e poi la sala principale, una veranda, il dehors estivo. I tavoli sono apparecchiati con tovaglie e tovaglioli di carta (coperto a due euro), gli arredi sono semplici, l’atmosfera amichevole con molti commensali abituali. Il menu è esposto, poi ci si affida alla descrizione a voce e stessa cosa anche per i vini che sono sistemati su uno scaffale e che vengono descritti in modo generico. Servizio gentile, sorridente, sollecito.

La cucina, i piatti

Tutto è fatto in casa, dalla pasta all’uovo ai dolci, le materie prime sono del territorio, si cucina secondo la tradizione di famiglia con qualche moderata innovazione e dunque sapori riconoscibili, lunghe cotture, sughetti da raccogliere col pane fatto in casa, compatto ma dal buon sapore. L’antipasto è quello classico coi salumi: bene salame e pancetta, ancora giovane la coppa, discreto il prosciutto servito nel taglio iniziale del fiocchetto e in quello della culatta. Ai primi gli anolini col ripieno di stracotto sono in versione estiva con pomodorini e basilico; gli gnocchi di patate sono al pomodoro oppure con una crema al Gorgonzola. Ora è la volta dei tortelli: la pasta ha colore chiaro, giusto spessore per assaporarla senza che si sovrapponga al ripieno, morbida e leggermente rugosa per raccogliere il condimento di burro e Parmigiano. Piccoli, irregolari, serviti in porzioni abbondanti: sono molto delicati quelli di patate senza soffritto nel ripieno; con poca personalità quelli di erbetta; pieni di vigoroso sapore quelli di spalla cotta; con ben in evidenza il frutto quelli di noci. E ancora tortelli di zucca, di carciofi, di radicchio. Ai secondi la scelta è tra bocconcini di faraona fatti arrostire in forno; roast-beef; una delicata Duchessa di pollo (farcia di Parmigiano e prosciutto) con sughetto di poca panna e cipolle; un più deciso coniglio in rosso con olive dalla carne morbida e saporosa. E poi le patate fritte, vanto e bandiera della trattoria. Fatte così e così bene è raro trovarle: tagliate a fette non troppo sottili, in modo che risultino poi croccanti fuori e ancora morbide dentro, con abbondante rosmarino e spicchi d’aglio che danno profumo caratteristico e non invadente, fritte in olio e appoggiate su un foglio di carta che resta praticamente asciutto. Sono dorate, leggere non si smetterebbe di mangiarne.

Per finire

Si chiude con la crema catalana, la crostata della casa con ricotta e marmellata, la crema al caramello irrobustita da gocce di cioccolato e biscotti sbriciolati, il classico, intramontabile semifreddo di torroncino che si può affogare col caffè. I prezzi: coperto 2 euro; antipasto 10; primo 10; secondo 12; contorno 5; dolce 5. Menu esposto, ingresso e parcheggio comodo, bagno alla turca.

Non mancate

Patate fritte

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