Cina chiama Parma: 37ª puntata

C’è qualcuno che non ama il döner? E' il kebab alla cinese

C’è qualcuno che non ama il döner? Non credo proprio! Anche se nella maggior parte del mondo viene chiamato “kebab”, guardando questa immagine poco importa il nome: ci si ritrova subito con l’acquolina in bocca e viene voglia di dire: “dai, fammene un panino bello pieno!”.
Se volete sapere cosa ne penso, questa foto racconta qualcosa di molto speciale sull’umanità: ovunque andiate nel mondo, ci sono due cose da cui non potete scappare – il kebab e l’inglese. Entrambi sono universalmente accettati, entrambi riempiono vuoti fondamentali dentro di noi. Sono come due eterni rivali, inseparabili quando si parla di diffusione globale.
Per esempio, anche dall’altra parte del mondo, in una città portuale di media grandezza, lontana anni luce dall’essere una capitale, in una società tradizionalista che non adotta facilmente ogni cultura che incontra, potete comunque imbattervi in un chioschetto di döner nel cuore della notte. E spesso, sopra quel chiosco, ci trovate scritte in inglese!
Quanto al döner in sé, da fiero turco quale sono, devo dire che ho trovato la versione cinese piuttosto “particolare”. Dalle spezie che usano fino ai noodles che ci infilano dentro come “verdura”, il risultato è un piatto completamente diverso. Ma l’ho mangiato? Eccome! Mi è piaciuto? Mi è pia-ci-u-to da impazzire!
Morale della favola: non bisogna sempre essere prevenuti davanti a reinterpretazioni radicali di piatti originari.
Un saluto particolare a chi va su tutte le furie quando nella carbonara ci finiscono due gocce di panna. ;-)


Il ventiduenne Yekta Demirtas, studente del terzo anno del corso di laurea in Civiltà e lingue straniere del nostro ateneo ha vinto il bando di scambio Erasmus Overworld per la Cina. Un solo posto per tutti gli studenti del Dipartimento e dopo un processo di selezione competitivo. Yekta è un ragazzo turco che, dopo un anno di apprendimento dell’italiano, si è innamorato di Parma e l’ha scelta come casa per i suoi studi universitari. Per sei mesi ci accompagnerà nel suo viaggio alla scoperta della «galassia Cina», inviandoci, ogni volta che lo riterrà stimolante, una fotonotizia, per renderci partecipi della sua esperienza.