Cina chiama Parma - 41ª puntata
Ecco il Tempio Taoista di Lingshan: storia, fede e sogni
Vi presento il Tempio Taoista di Lingshan. Questo luogo sacro, che vedete nelle immagini, fu costruito nel 320 d.C. dalla dinastia Jin Orientale.
Sì, avete capito bene: 320 d.C., dieci anni prima della fondazione del celebre Impero Bizantino.
Quando ancora la mia città, Istanbul, all’epoca chiamata Costantinopoli, non aveva nemmeno un nome, qui, su queste colline, la gente già praticava una forma cinese di Taoismo chiamata Chan, radice del successivo Buddhismo Zen.
Raggiungerlo, però, non è una passeggiata: ci vogliono almeno trenta minuti di salita ripida. Ma vi assicuro, una volta arrivati in cima, ne vale ogni singolo passo: statue del Buddha scolpite con maestria, dodici piccole statue dedicate agli animali dello zodiaco cinese, monumenti incisi con sutra e – senza dubbio il mio preferito – i rami degli alberi pieni di strisce votive legate dai visitatori.
Quest'ultima è un’usanza antichissima di origine sciamanica delle steppe: legare desideri agli alberi, una pratica che qui trova la sua estensione buddhista: e in base al tipo di albero e all’altezza del ramo scelto, il significato e la profondità del desiderio cambiano. In fondo, non c’è da stupirsi. Anche le credenze, come le persone, sanno essere incredibilmente variegate.
Sì, avete capito bene: 320 d.C., dieci anni prima della fondazione del celebre Impero Bizantino.
Quando ancora la mia città, Istanbul, all’epoca chiamata Costantinopoli, non aveva nemmeno un nome, qui, su queste colline, la gente già praticava una forma cinese di Taoismo chiamata Chan, radice del successivo Buddhismo Zen.
Raggiungerlo, però, non è una passeggiata: ci vogliono almeno trenta minuti di salita ripida. Ma vi assicuro, una volta arrivati in cima, ne vale ogni singolo passo: statue del Buddha scolpite con maestria, dodici piccole statue dedicate agli animali dello zodiaco cinese, monumenti incisi con sutra e – senza dubbio il mio preferito – i rami degli alberi pieni di strisce votive legate dai visitatori.
Quest'ultima è un’usanza antichissima di origine sciamanica delle steppe: legare desideri agli alberi, una pratica che qui trova la sua estensione buddhista: e in base al tipo di albero e all’altezza del ramo scelto, il significato e la profondità del desiderio cambiano. In fondo, non c’è da stupirsi. Anche le credenze, come le persone, sanno essere incredibilmente variegate.
Il ventiduenne Yekta Demirtas, studente del terzo anno del corso di laurea in Civiltà e lingue straniere del nostro ateneo ha vinto il bando di scambio Erasmus Overworld per la Cina. Un solo posto per tutti gli studenti del Dipartimento e dopo un processo di selezione competitivo. Yekta è un ragazzo turco che, dopo un anno di apprendimento dell’italiano, si è innamorato di Parma e l’ha scelta come casa per i suoi studi universitari. Per sei mesi ci accompagnerà nel suo viaggio alla scoperta della «galassia Cina», inviandoci, ogni volta che lo riterrà stimolante, una fotonotizia, per renderci partecipi della sua esperienza.