La scelta di Anne - La ragazza che voleva abortire: un film crudo, molto bello e sincero

«Restare incinta è la fine del mondo».
C'è una cosa che più di tutte fa del film - molto bello e molto crudo e altrettanto, non banalmente, sincero, con cui l'ex giornalista sedotta (e non abbandonata) dal cinema Audrey Diwan ha vinto a sorpresa  il Leone d'oro - qualcosa di speciale: e non è tanto il 4/3 con cui recupera filologicamente lo spirito (e la chiusura etica e intellettuale) di un'epoca, la straordinaria e inedita schiettezza, la vicinanza (anche «sentimentale») della cinepresa alla protagonista. Ma la sua ostinazione: il non indietreggiare mai, nemmeno quando sarebbe stato comodo farlo. Non c'è un solo cedimento, un'incertezza pur subito corretta, un'invisibile increspatura, ne «La scelta di Anne»: è durissimo, tosto (molto), inesorabile dalla prima inquadratura all'ultima. Come se dopo quell'inizio svelto, brillante, informale, si portasse dentro una missione e non potesse, per nessun motivo, tradirla. 
Tratto da «L’evento», libro autobiografico  di Annie Ernaux (in Italia è pubblicato da L’orma), di cui rispetta  tono e rigore mandando a memoria il consiglio dell'autrice («sii precisa»), «La scelta di Anne» (domani all'Astra in anteprima per il Parma Film Festival)  racconta di una studentessa di Lettere del '63  che, rimasta incinta, non ha nessuna intenzione di tenere il bambino. Ma in quel periodo in  Francia per l'aborto c'è ancora l'arresto...  All'opera seconda, la Diwan non fa sconti nel  rievocare la vicenda di una ragazza (molto convincente la prova della romena Anamaria Vartolomei) abbandonata a se stessa dallo Stato e dalla società in un'epoca in cui il sesso era ancora un tabù e una «gravidanza indesiderata» qualcosa capace di macchiarti per tutta la vita. Intimo, dettagliato (anche nel pesare la solitudine in cui è lasciata la protagonista), «La scelta di Anne» non è però solo un film sull'aborto (e una denuncia urgente, considerato che ancora in molti Paesi è illegale), quanto una riflessione priva di orpelli stilistici e di secondi fini retorici sul libero arbitrio. Su tutte quelle scelte comunque dolorosissime che qualcuno pretende di potere prendere al posto nostro.
 

LA SCHEDA
L'Événement 
Regia: Audrey Diwan 
Interpreti: Anamaria Vartolomei,  Kacey Mottet Klein, Luàna Bajrami 
Francia 2021, 1 h e 40'
Genere:
Drammatico 
Dove:  Astra (solo domani)

Giudizio: 4 su 5