CINEMA RECENSIONI

Ti mangio il cuore - Elodie sorprende nella faida del Gargano

Lucio D’Auria

Fucili, esecuzioni, animali, fango, simboli ancestrali si ripetono mentre seguiamo il filo del sangue in una terra sospesa in un’arretratezza senza fine. Se «Ti mangio il cuore» di Pippo Mezzapesa voleva essere il ritratto di una donna coraggio - come rivelano i titoli di coda - molto di quello visto fino a quel punto distoglie dall’obiettivo. E anche la scelta di Elodie può rivelarsi un’arma a doppio taglio: la cantante - all’esordio sullo schermo - si prende l’inquadratura con la sua bellezza e con una personalità sorprendente, rischiando di oscurare tutto il resto, pur avendo al suo fianco attori del calibro di Tommaso Ragno e Lidia Vitale. A fare da traccia al film è l’omonimo libro-inchiesta di Bonini e Foschini sulla mafia pugliese che sullo schermo diventa il racconto (in un bianco e nero che cerca d’essere «sporco» ma non riesce a differenziarsi da quello di uno spot televisivo d’alta moda) della faida tra due famiglie che si contendono il potere nel Gargano.
Elodie interpreta la donna «fatale» attorno a cui riesplode la guerra, è la moglie del boss costretta a fuggire per scoprire poi d’essere passata solo da una prigionia a un’altra. Prima di arrivare però al «cuore» della vicenda Mezzapesa racconta come in un western, tra una violenza che si spettacolarizza e un eccesso di simboli (soprattutto quelli religiosi) che diventano ridondanti. Così il messaggio sul riscatto e sulla figura femminile ritarda e anche il ricordo di quella che è stata la prima pentita a rompere il fronte della «quarta mafia» viene coperto dal rumore degli spari.

La scheda

Regia: Pippo Mezzapesa
Interpreti: Elodie, Tommaso Ragno, Francesco Patanè
Italia 2022, bianco e nero. Durata: 1 h e 55'
Genere: Drammatico
Dove: The Space Parma Centro

Giudizio: 2 su 5